Ducati 959 Panigale: la quasi SBK da godere su strada e in pista

Ducati Panigale 959, la “panigalina” cresce ma resta facile e divertente: è la SBK che ti dà del tu

di Lorenzo Baroni
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BORGO PANIGALE - La “Panigalina” diventa più grande ma rimane facile e divertente, comoda e veloce, è la Superbike che ti dà del tu. Il cuore della rivoluzione è un il bicilindrico ad L di 90° Superquadro da 955 cc, ottenuta incrementando la corsa del pistone, passata da 57,2 a 60,8 mm. L’alesaggio rimane a 100 mm, invariato. Ridisegnato l’albero motore con un nuovo sistema di lubrificazione del perno di biella ed ovviamente le bielle. Esprime 157 cv a 10.500 giri/minuto ed una coppia di 107,4 Nm a 9.000 giri/minuto.

Nuovi sono anche i pistoni e le testate che ora presentano delle nervature per ridurre la rumorosità meccanica e per lo stesso motivo è stata scelta una differente catena di distribuzione. I corpi farfallati della 959 montano ora due iniettori per cilindro, uno sotto e uno sopra la farfalla che entra in azione sopra i 9.000 giri, e vengono comandati mediante un sistema full Ride-by-Wire, indipendenti.

Il cambio a sei marce e con frizione a bagno d'olio è derivato da quella della 1299 Panigale allestito con un sistema ad asservimento progressivo.

Il telaio è struttura monoscocca che funziona anche da airbox e utilizza il motore Superquadro come elemento portante. Invariate avancorsa e inclinazione cannotto, il forcellone bibraccio, nuovo, ha un pivot 4 mm più basso rispetto alla 899, con l'interasse di 1.431 mm.

Il reparto sospensioni troviamo davanti adotta una forcella Showa BPF (Big Piston Fork) da 43 mm, regolabile in compressione ed estensione e nel precarico molla. Dietro c’è un ammortizzatore Sachs con un link progressivo che agisce direttamente sul forcellone bibraccio, montato lateralmente più lungo che sulla anch’esso completamente regolabile. I freni sulla 959 rimangono invariati rispetto la 899.

In sella alla 959 si sta relativamente comodi, lo spazio a bordo è azzeccato, e la triangolazione è perfetta per tutte le altezze. La posizione non è estrema, con i semimanubri larghi che aiutano a gestire il tutto anche quando il ritmo si fa sincopato.

Agile, precisa è una moto che non stanca mai, anche grazie alla buona distribuzione dei pesi e ad un avantreno abbastanza capibile che permette di inserirsi in curva sempre in modo preciso. La 959 inserisce rapida e tiene bene la corda.

Il cambio con Ducati Quick Shift è rapido e preciso ma, piccola pecca, funziona solo in salita. In staccata invece si deve ricorrere alla frizione antisaltellamento, ottima, che consente di spazzolare l’asfalto prima di indirizzare la moto in ingresso curva.

Esteticamente nulla cambia rispetto alla sorellona 1299, tranne che per i peculiari scarichi allungati che un po’ snaturano la linea generale, nate per ovviare all’esigenza di omologare le erogazioni EURO 4, ma anch’essi vanno apprezzati, per una linea che comunque è stata resa accettabile dal centro stile Ducati.

Il prezzo? Importante ma è un pezzo d’arte e di divertimento, 16.470 Euro.
 

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Giovedì 5 Maggio 2016 - Ultimo aggiornamento: 06-05-2016 05:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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