La Aprilia Caponord ha un ottimo passo anche nei lunghi viaggi su asfalto

Caponord si rinnova e diventa 1.200:
l'enduro stradale secondo Aprilia

di Lorenzo Baroni
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IS MOLAS - Aprilia Caponord, è un nome che arriva da lontano, etimologicamente dalla punta più a nord d’Europa, ma geograficamente dalle operose officine del vecchio centro stile Aprilia a Noale. Qui venne concepita nel 2001 ormai più di dieci anni or sono la prima versione della turistica on-off di Aprilia, la prima endurona con telaio a doppia trave in alluminio, dotata di un motore bicilindrico da 1.000cc e realizzata fino al 2009. Nel 2013, dopo una gestazione durata due anni, fa il suo esordio un nuovo modello che propone un motore tutto nuovo, non più un bicilindrico V60° da 1.000cc ma un V90° da ben 1.200cc. La fase di progettazione e messa a punto della moto è stata intensa e molto accurata ed il risultato è una moto turistica che offre la maneggevolezza e il piacere di guida di un supermotard, senza perdere quel comfort indispensabile per questa categoria di moto.

Tutto il suo DNA viene ben rappresentato dalla sua duplice personalità turistico-sportiva, per questo il nuovo gioiello della Casa di Noale si integra perfettamente con i canoni dettati dalle ultime tendenze nel campo delle enduro stradali, riuscendo a distinguersi dalla concorrenza. Spinta dal poderoso bicilindrico a V, eroga una potenza di ben 125 CV, inoltre la nuova Caponord 1200 è dotata di uno tra i più avanzati sistemi elettronici presenti nel settore motociclistico, che gestisce contemporaneamente il traction control, le diverse mappature del motore e infine anche la risposta delle sospensioni, comandate dal rivoluzionario sistema ADD (Aprilia Dynamic Damping).

Le dimensioni esterne di questa nuova enduro-stradale appaiono lontanissime dalla prima Caponord, soprattutto nella sezione frontale la nuova moto rispetto alla instancabile ETV 1000 appare decisamente più snella e filante. La nuova Caponord 1200 si rivela così una compagna d’avventura versatile ed efficace, sempre pronta a fornire una spinta decisa e ricca di coppia sin dalla prima apertura del gas. La nuova Aprilia Caponord 1200 è in vendita dal mese di maggio ad un costo di 13.500 euro per la versione Standard e di 15.900 euro per la versione Travel Pack dotata di valige e accessori per il turismo.

Estetica. Il frontale della Caponord ripropone in modo deciso quel cupolino doppio spigoloso dotato di un doppio faro già visto dapprima sulla RSV4, e poi sul maxi-scooter SRV 850, oltre che sulle stradali RS 50 ed RS4 125. Insomma un unico sguardo per un family feeling che non lascia spazio a interpretazioni o a fraintendimenti sulla natura di questa moto. Nel complesso, il design è molto snello e la scelta di dotare la moto plastiche piccole e molto essenziali mette in bella mostra la sua meccanica fatta di un telaio in tubi d’acciaio che si protrae attraverso due piastre in alluminio stampato. L’altezza della sella è di 84 cm, mentre il passeggero è posto leggermente più in alto in una posizione che potrebbe essere migliore dal punto di vista del comfort. Al centro del cruscotto troviamo un nuovo display multifunzione che ci fornisce tutte le informazioni necessarie.

In basso a sinistra troviamo poi l’indicatore della mappatura selezionata (S,T,R) e quello della regolazione elettrica del precarico molla dell’ammortizzatore (disponibile nella versione Travel Pack), l’indicatore della marcia inserita, il livello di regolazione dell’ATC e il funzionamento delle manopole riscaldabili (disponibili come optional). Il tutto è contornato da due file di spie di vario colore che indicano riserva di carburante, ABS, ATC e ACC (disponibile nel Travel Pack). Alla sua sinistra, due pulsanti importantissimi per gestire la taratura delle sospensioni , dell’ABS e del traction control, purtroppo non proprio a portata di mano se si vuole effettuare un settaggio rapido. Insomma un piccolo cruscotto multifunzioni che unisce tecnologia al top ad una interfaccia grafica e funzionale ben gestibile.

Tecnica. Il motore della Caponord è un bicilindrico a V di 90° gradi che eroga 125 CV a 8.250 rpm, mentre la coppia tocca il valore massimo di 11,7 kgm a 6.800 rpm. La tecnologia Ride-By-Wire associata alla nuova centralina consente al motore una tripla mappatura che permette di scegliere fra tre diversi comportamenti del motore: Touring, Sport e Rain. Quattro le valvole per cilindro, gestite da un doppio albero a camme comandato da un sistema catena/ingranaggi. L’alimentazione vanta due corpi farfallati e due doppi iniettori multiholesper, il tutto abbinato ad un’accensione tipo Twin Spark con pipette di tipo Stick-coil. Il telaio in tubi d’acciaio è molto solido e ben bilanciato, contenuto e in perfetta sintonia col design della moto. Su di esso, si ancorano le sofisticate sospensioni, gestite elettronicamente dal rivoluzionario sistema ADD (Aprilia Dynamic Damping). Questo sistema è un brevetto certificato Aprilia, garantisce il massimo del comfort e della stabilità in qualsiasi condizione di guida. In breve, il sistema misura l’energia trasmessa al veicolo dalle asperità dell’asfalto e trasmette alla centralina questi dati che, una volta elaborati attraverso un algoritmo “comfortoriented”, vengono trasmessi in tempo reale alle sospensioni che lavoreranno di conseguenza per regalare al pilota il giusto comfort e piacere di guida.

Sospensioni da riferimento. La tecnologia delle sospensioni pone le sue radici nel settore automobilistico, ma la Casa di Noale ha voluto migliorare le prestazioni fornite da questo sistema affidando ad un sensore di pressione installato sulla testa della forcella, la misurazione delle condizioni dell’asfalto semplicemente misurando la velocità d’estensione della forcella stessa.

Tre Mappature. Tornando alle mappature della centralina partiamo con la Touring, che fornisce la potenza in maniera molto fluida, distribuendo la coppia uniformemente lungo tutto l’arco di erogazione. Nella modalità Sport, la potenza arriva un po’ prima e consente di sfruttare subito la grande coppia della moto. La terza modalità, la Rain, è stata integrata per far fronte alle situazioni più difficili, dove l’asfalto diventa viscido in caso di pioggia e quindi è più opportuno disporre di una potenza inferiore, limitata dalla centralina a 100 CV erogati dolcemente anche se ci ritroviamo a girare bruscamente la manopola del gas.

All’interno del pacchetto Travel Pack troviamo un ABS molto evoluto di tipo a doppio canale con taratura sportiva e sistema di intervento rapidissimo in modo tale da non risultare invasivo anche nella guida sportiva. Subentra poi l’avanzato ATC (Aprilia Tracion Control) di tipo disinseribile, che regala il massimo dell’aderenza su qualsiasi tipo di fondo. Impostando il Livello 1, l’ATC ci consente di godere appieno delle doti sportive di questa moto, permettendo al pilota di gestire senza troppi rischi lo slittamento della ruota posteriore. Il Livello 2 è più adatto nell’uso turistico o urbano, per sfruttare tutto il motore senza mai perdere il controllo. Il Livello 3 è da impostare nel caso di fondo troppo scivoloso, dove il massimo controllo è necessario per evitare pericolose cadute.

I Freni. L’impianto frenante Brembo prevede doppi dischi flottanti da 320 mm all’anteriore morsi da due pinze monoblocco a 4 pistoncini e attacco radiale, mentre nel retrotreno troviamo un disco da 240 mm e una pinza flottante a singolo pistoncino. Come anticipato, il tutto è gestito egregiamente da un sistema ABS a doppio canale disponibile di serie su entrambe le versioni. La differenza tra le due versioni consiste in alcune dotazioni aggiuntive che equipaggiano la Caponord 1200 Travel Pack. La versione Standard viene fornita di serie con Ride-By-Wire con tre mappature, ABS disinseribile a due canali, ATC regolabile su tre livelli e disinseribile, parabrezza regolabile e paramani. Oltre a questa ricca dotazione, la Travel Pack è equipaggiata con sistema ADD (Aprilia Dynamic Damping), ACC (Aprilia Cruise Control), ammortizzatore posteriore con piggy back incorporato regolabile nel precarico molla elettricamente in quattro settaggi, coppia di valigie in tinta con la carrozzeria e cavalletto centrale.

Parlare con lo smartphone. Per i motociclisti più tecnologici, Aprilia ha sviluppato un accessorio che, collegato alla centralina della moto, trasmette via bluetooth diversi parametri all’applicazione installata sul vostro iPhone, presto disponibile anche per dispositivi con sistema operativo Android. In tempo reale, un display virtuale vi mostrerà potenza e coppia erogate, temperature, giri per minuto, velocità istantanea e tanto altro. Inoltre, l’applicazione vi consentirà di salvare la posizione della vostra moto dopo averla parcheggiata in un punto sconosciuto e in più fungerà da navigatore collegandosi con Google Maps.

La guida. Una volta in sella alla nuovissima Caponord Curiosi di salire in sella a cotanta tecnologia e innovazione, non vediamo l’ora di chiudere la zip della nostra giacca per lanciarci sull’asfalto per testare a fondo le caratteristiche di questo nuovo gioiellino italiano. Purtroppo le condizioni meteo poco stabili non ci hanno consentito di spingere forte, specialmente a causa del forte vento sulla costa, ma al contempo ci hanno permesso di mettere alla prova i sistemi di sicurezza della Caponord 1200. Saliti scopriamo una sella relativamente comoda e bassa associata a dimensioni decisamente compatte. Snella nella zona serbatoio così come sul cupolino e sui fianchetti laterali dona una sensazione di leggerezza sia statica che dinamica sconosciuta alla maggior parte delle sue dirette concorrenti. Tutto è subito a portata di mano con una giusta distanza del manubrio e una buona triangolazione con sella e pedane.

Una volta in movimento la endurona di casa Aprilia
si dimostra decisamente agile e maneggevole, proprio come si esige da una moto di ultima generazione. una caratteristica sconosciuta alle enduro stradali vecchio stampo. Una volta selezionata la mappatura Touring la moto offre una risposta all’acceleratore dolce e corposa, con una spinta che diventa più incisiva una volta superati i 6.500 rpm. Impeccabile e quasi impressionante il comportamento delle nuovissime sospensioni elettroniche, attutiscono al meglio le asperità diventando morbide e confortevoli, ma con il salire della velocità o nelle forti frenate si trasformano verso un comportamento più rigido e frenato idraulicamente. Così anche nei cambi di direzione, la moto non ondeggia ne rimbalza sulle sospensioni, ma si lascia domare con estrema semplicità, merito della VCU e dell’ECU che lavorano in simbiosi per donarci il massimo del comfort e della stabilità.

L’impianto frenante Brembo lavora con decisione quando viene chiamato in gioco e l’ABS entra solo se pressiamo forte sul pedale del freno posteriore, un po’ duro ma comunque modulabile. In uscita di curva poi si può spalancare il gas senza paura affidandosi completamente nelle mani del sistema ATC, per ora settato a Livello 2. Rispetto a sistemi simili l’ATC non taglia mai in modo brusco o netto la potenza erogata, quindi non si ha mai la sensazione che la moto si sieda o rallenti in modo involontario. Sul Livello 1 l’intervento del sistema di trazione è ancora meno invasivo e meno avvertibile e la moto regala una sensazione di controllo in fase di accelerazione ancora superiore.

Premendo due volte il tasto dell’accensione, si può cambiare la mappatura passando così da Touring a Sport. Ad una prima accelerata sembra non cambiare molto, ma basta adattare il proprio stile di guida alla nuova mappa della centralina per percepirne le differenze. L’erogazione si fa un po’ più accentuata e, superati i 6.500 giri, la moto si scatena donandoci una spinta e un allungo evidentemente superiori. La mappa Rain infine toglie al motore circa 25 CV di picco, inoltre l’erogazione è molto più dolce e meno reattiva sin dalle prime aperture del gas. Molto buona anche l’autonomia chilometrica che può contare su un grande serbatoio da circa 24 litri, migliorabile invece la protezione aerodinamica affidata ad un parabrezza frontale di tipo regolabile, ma ancora leggermente inferiore rispetto alla migliore concorrenza. I pneumatici da 17 pollici infine garantiscono angoli di piega elevatissimi, maneggevolezza e grande controllo e stabilità anche quando le velocità si fanno elevate, mostrano però inevitabilmente qualche limite nell’uso in fuoristrada rispetto ai cerchi da 19 o 21 pollici adottati da alcune delle dirette rivali del segmento enduro.

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Lunedì 6 Maggio 2013 - Ultimo aggiornamento: 27-09-2013 11:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA