La Triumph Tiger 1200 Explorer è perfetta per i grandi viaggi

Triumph Tiger, la maxi enduro british
sfida le affermate Yamaha e BMW

di Lorenzo Baroni
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ROMA - Dici “Maxi-Enduro” e ti tornano in mente le navi del deserto degli anni d’oro della Parigi-Dakar: moto dalla alte sospensioni, serbatoi grandi, struttura robusta e una gran voglia di macinare chilometri in ogni condizione possibile. Oggi l’immagine che ne trapela è leggermente diversa, più borghese per non sfigurare nei salotti buoni delle nostre metropoli ma, non per questo, è meno votata ai viaggi tipici dei globetrottrers o chi da in queste moto si aspetta di ritrovare l’essenza delle vecchie e gloriose navi del deserto. Oggi al fianco alle più rinomate BMW R1200GS e alle Yamaha XT 1200 Z Super Ténéré la Triumph ha schierato una moto in linea con le aspettative degli appassionati delle grosse endurone vecchio stampo: la Tiger 1200 Explorer. La grossa tre cilindri inglese grazie ad una ciclistica di tutto rispetto, un propulsore da 1.215 cc capace di erogare fino a 137 CV @9000 giri e la giusta dose di elettronica che consente di gestire al meglio il tutto è già pronta a puntare la ruota anteriore verso l’orizzonte. Il prezzo è di 15.290 euro per il modello base, somma che lievita fino ai 16.300 euro per il modello che abbiamo testato.

Estetica. Robusta, spigolosa e dalla personalità ben marcata la Tiger 1200 Explorer esprime il suo carattere già da ferma mediante il sapiente uso delle linee tese condivise dal telaio a traliccio e le sovrastrutture. Il gruppo ottico anteriore è innegabilmente legato alla casa inglese con un family feeling marcatamente Triumph. Sopra di esso vi è un generoso cupolino regolabile in altezza. Il quadro strumenti è semplice e chiaro, diviso in display LCD e contagiri analogico, completo di tutte le informazioni necessarie. Il manubrio è molto ampio e alle sue estremità sono posti due blocchetti per i comandi principali della moto, ben sistemati e facili da azionare senza spostare troppo le mani. Di dimensioni importanti (anche se apparentemente disarmonici rispetto ai blocchetti di serie) i tasti dedicati ai faretti alogeni e alle manopole riscaldabili. I due faretti alogeni posti ai lati delle canne della forcella donano alla moto un carattere da vera esploratrice. Entrambi sono protetti da due placche d’alluminio che sottolineano la cura dei dettagli che i progettisti inglesi hanno voluto dedicare a questo modello. La sella è divisa in due, comoda e spaziosa, regolabile in altezza e intercambiabile con altre selle disponibili nel vasto catalogo di optional ufficiali. Il gruppo ottico posteriore è moderno e compatto, si allunga verticalmente integrandosi al meglio con la forma delle plastiche del codone. Il look della parte posteriore della Tiger 1200 Explorer cambia totalmente una volta installate le due borse con aggancio brevettato e basculante (la destra poco capiente a causa del grosso scarico), che rendono però questa moto pronta a qualsiasi spostamento senza compromettere eccessivamente l’aspetto e la guida.

Tecnica. Il cuore della Triumph Tiger 1200 Explorer è tutto concentrato nel possente tre cilindri in linea da 1215cc dotato di quattro valvole per cilindro. La potenza erogata da questo propulsore è di 137 CV @9000 rpm con una coppia che segna il picco a 121 Nm @6500 rpm. Ha visto la collocazione dello scambiatore acqua-olio all’interno del carter, i getti d’olio sulla superficie inferiore dei pistoni e l’installazione di un albero controrotante più leggero, il tutto per aumentare l’affidabilità e gli intervalli di manutenzione programmati. Per supportare al meglio la sempre più presente elettronica e i suoi accessori la Tiger 1200 Explorer è dotata di un generatore elettrico da ben 950 Watt, un record nel mondo delle moto. Troviamo installato anche un avanzato un sistema integrale Ride by Wire che lavora supportato da due centraline e che, insieme al Traction Control, garantisce al pilota sempre la miglior erogazione possibile a seconda delle sue esigenze. Non manca, naturalmente, un evoluto sistema ABS disinseribile per la guida in fuoristrada. Il cambio è a sei marce ed è gestito da una frizione multidisco in bagno d’olio. La trasmissione è cardanica a doppio giunto alla quale è stata abbinata ad una robusta asta di reazione che smorza la risposta della sospensione posteriore. La ciclistica vede una forcella da 46mm di diametro regolabile nel precarico e un monoammortizzatore Kayaba regolabile nel precarico e nell’estensione, collegato a sua volta al forcellone monobraccio attraverso dei robusti leveraggi. Il reparto freni presenta due dischi da 305mm morsi da una doppia pinza ad attacco tradizionale mentre alla ruota posteriore (da 17″) troviamo un disco freno da 282mm.

In Sella. Comoda grazie ad una triangolazione sella-manubrio-pedane ideata sia per i lunghi tragitti sia per i tratti ricchi di curve dove la posizione cambia per cercare maggiore reattività. La Tiger, una volta partiti, nasconde con successo la mole (che sfiora i 260 kg) e comincia a diventare più morbida e gestibile, un’ottima compagna di viaggio sia in città che in autostrada. Ma la grossa endurona inglese non è solo un mezzo da città o da grandi distanze e ampie curve autostradali, anzi, quando cominciano le curve da raccordare non si fa affatto trovare impreparata e solo nei tornanti più stretti registriamo la necessità di metterci un certo impegno. Il motivo è da ricercarsi sia a un baricentro spostato verso l’alto a causa della forma del propulsore a tre cilindri e sia alle sospensioni tarate, di base, più per i lunghi tragitti che per i repentini cambi di direzione. La spinta assicurata dal motore è molto corposa, spinge forte ai bassi, anche grazie alla presenza nella sulla moto in prova di uno scarico Arrow che regala alla moto +3 CV e un’erogazione più pronta. Erogazione è ben calmierata da un ottimo Traction Control disinseribile così come disinseribile è anche l’ABS. Alle velocità autostradali i più alti potranno sentire la necessità di alzare il parabrezza per portare il flusso d’aria sopra il casco evitando il classico dondolio dovuto alle forti raffiche di vento. Il Cruise Control ci permette di riposare il polso destro mantenendo stabile la velocità impostata esattamente come accade per le cugine a quattro ruote. Il sistema si disinserisce toccando i freni o la leva della frizione (o girando al contrario la manopola del gas) lasciandoci liberi di gestire il gas. Allontanandosi dal nastro asfaltato la Tiger 1200 Explorer si dimostra, a dispetto di treno di gomme non specialistico, capace di copiare con efficacia un fondo sterrato e moderatamente dissestato: la moto si dimostra stabile e la posizione in piedi è molto comoda (anche grazie alle ampie pedane), consente di caricare bene sull’anteriore lasciando il posteriore libero di scodare per soddisfare le nostre voglie. La Triumph Tiger 1200 Explorer è una moto completa, versatile, adatta sia ai lunghi viaggi (anche i più estremi se equipaggiata a dovere) sia alle piccole gite in montagna dove le curve ci invitano a scendere in piega, s’inserisce perfettamente a metà tra le maxi-enduro vecchio stampo e la nuova generazione caratterizzata da grandi moto sempre più d’asfalto e meno da sterrato.

SCHEDA TECNICA

Motore

Tipo motore In linea

N. cilindri 3

Cilindrata 1215 cc

Omologazione Euro3

Raffreddamento Liquido

Distribuzione 4 valvole

Alesaggio per Corsa 85 x 714 mm

Potenza Max / Giri 137 cv a 9000 giri

Coppia massima / Giri 121 Nm a 6400 giri

Cambio 6 marce

Trasmissione finale Cardano


Ciclistica

Telaio Perimetrale in acciaio

Interasse 1530 mm

Sospensione Anteriore Forcella teleidraulica UD con steli da 46 mm

Escursione Ruota Ant. 190 mm

Sospensione Post. Forcellone doppio braccio con monoammortizzatore

Freno Anteriore 2 a disco da 305 mm

Freno Posteriore 1 a disco da 282 mm

Cerchio Ant. 2.50×19

Cerchio Post. 4.0×17

Pneumatico Ant. 110/80-19

Pneumatico Post. 150/70-17


Dimensioni

Capacità serbatoio 20 lt

Lunghezza 2248 mm

Peso 259 Kg

Altezza sella 837 mm

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Giovedì 22 Agosto 2013 - Ultimo aggiornamento: 09-10-2013 19:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA