Letizia Ruggeri in moto al carcere di Bergamo per interrogare Bossetti

Non solo Letizia Ruggeri, il magistrato
motociclista: tutte le amazzoni a due ruote

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BERGAMO - La passione per le motociclette non è un'esclusiva maschile. Ha fatto il giro del web la foto del pubblico ministero Letizia Ruggeri che si è recata in sella alla sua Honda, al carcere di Bergamo per l'interrogario a Massimo Giuseppe Bossetti, accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio.

Una passione che ha una storia molto lunga e tante protagoniste, donne indipendenti, affascinanti e libere dai cliché, donne che cinquanta, sessanta e settanta anni fa sfidavano le convenzioni per amore del vento nei capelli e delle due ruote. Come la pioniera delle donne motocicliste Vittorina Sambri, italiana che nei primi anni del secolo ha sfidato gli uomini in sella a una Borgo 500 monocilindrica con la quale faceva magiare polvere ai colleghi. Fra i motociclisti dell'epoca si diffuse la diceria che Vittorina in realtà fosse un uomo perchè portava soltanto pantaloni.

Nel 1962 Beryl Swain, nata a Tolman, ha gareggiato in sella a un Itom 50 al Tourist Trophy, classificandosi ventiduesima, un evento che calamitò l'attenzione di tutti gli appassionati. Una gara piuttosto pericolosa tanto che da quel giorno le gare motociclistiche furono considerate troppo pericolose per le donne e per 16 anni il genere femminile non partecipò ad un mondiale. Gina Bovaird, americana, fu la prima e unica donna a correre nella classe 500 del Motomondiale. Partecipò al campionato americano “Ama” nella storica 200 Miglia di Indianapolis del 1979, dove fu premiata come miglior debuttante in pista.

La prima donna a conquistare punti in una gara del Motomondiale fu Taru Rinne, finlandese. Passata alle moto, dopo gli inizi nei kart, fece subito faville. Nel 1987 e 1988 corse nel mondiale 125 conquistando 2 punti, i primi per una donna, nel 1989 ne fece ben 23, record assoluto ancora imbattuto per una ragazza. E la storia continua con la motocilista con la carriera più lunga e invidiabile: Katja Poensgen, tedesca, nel 1995 ha vinto il campionato Adac Junior Cup, nel 1997 vince il titolo europeo Supermono e nel 2001 debuttò nel mondiale 250, diventando la prima donna a ottenere punti in questa categoria. Infine la spagnola Ana Carrasco, il futuro del motociclismo in rosa.

Nata nel 1997, debutta nel campionato spagnolo nel 2011 all'età di 14 anni, stesso quell'anno diventò la prima pilota donna a conquistare dei punti nel CEV 125cc. «Anche se sono più appassionata di auto, corro infatti la Targa Florio, - dice Costanza Afan De Rivera, nipote di Vincenzo Florio, creatore della Targa Florio - mi piacciono moltissimo le moto, le grandi motociclette: è una passione forte che simboleggia libertà, indipendenza e mostra anche la forza di una persona. Credo che la moto vadano in qualche modo domate, quasi come i cavalli: è una sensazione difficile da spiegare. Non amo la moto in mezzo al traffico, mentre trovo bellissimo “galoppare” su un'autostrada, o in una strada di campagna o ancora meglio in un circuito dove posso correre e far sfogare il motore come voglio. Esprimendo tutto il mio amore per la libertà».


Per tutte le appassionate poi c'è Motocicliste, il primo club italiano dedicato al mondo delle due ruote al femminile. Presente in Italia dal 1998, il club organizza eventi di tutti i tipi, con centinaia di donne in moto provenienti da tutta Italia, corsi di guida per principianti, corsi in pista, corsi di fuoristrada, di supermotard, di trial, di enduro, di manutenzione, viaggi, raduni, test di moto, e altro ancora.

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Venerdì 8 Agosto 2014 - Ultimo aggiornamento: 15-08-2014 10:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA