BMW R 18

BMW R 18, in sella alla nuova cruiser bavarese con un motore da 1.800 cc che fa sognare l'America

di Francesco Irace
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ROMA - Tradizione e modernità. Fascino del classico e tecnologie evolute. Lusso non sfrontato e pulizia delle forme. Tutto sotto la sigla R 18. Si chiama così la nuova cruiser di BMW, una moto con cui a Monaco hanno deciso di "sognare l'America". Distante anni luce dalla R 5, era il 1936, eppure vicinissima a lei per DNA e dettagli che ne accentuano la personalità. Design ricercato, elementi evocativi e massima attenzione ai particolari. La R 18 è un oggetto di lusso, raffinato, esclusivo. Non a caso viene venduta con in dotazione un Welcome Kit che comprende, tra le altre cose, un libro sui 100 anni di storia di BMW Motorrad, una cintura in pelle esclusiva, emblemi del serbatoio storico e tappo R 18 First Edition.

Come tutte le cruiser che si rispettino, è stata costruita per poter essere completamente personalizzata: sono disponibili cerchi di diversa misura, sia davanti che dietro, selle più alte o più basse, monoposto o biposto, ma anche manubri dalle diverse altezze, scarichi cromati o scuri e parti completamente rimovibili (telaio posteriore compreso). Insomma, in BMW hanno già predisposto tutto ciò che serve per potersela cucire su misura. Viene commercializzata nella sola versione First Edition con un prezzo a partire da 22.990 euro. Una cifra importante, dunque, per una moto che punta chiaramente in alto e soprattutto oltreoceano. 

Si guida con il busto dritto, le braccia allungate ma rilassate e le gambe piegate a 90°. La sella è comoda, anche dopo molte ore di guida. Le vibrazioni sono quelle giuste e molto contenute. Il peso, notevole da fermo (345 kg), si riduce come per magia appena ci si muove. Certo, non è una moto che gira in un fazzoletto, ma dopo aver preso la mano ci si riesce a districare abbastanza agevolmente anche negli spazi un po' più ristretti. Il vero punto di forza della R 18 è il motore e tutta la tecnologia, egregiamente nascosta, che ruota attorno ad esso. È un boxer enorme, con due cilindri da circa 900 cc cadauno: cilindrata complessiva, dunque, 1802 cc e potenza di 91 CV a 4.750 giri/min e 158 Nm di coppia a 3.000 giri/min. Tre modalità di guida (Rain, Roll e Rock), controllo della stabilità, sistema per la ripartenza in salita e retromarcia (elettrica). 

Il propulsore ama girare basso, con rapporti lunghi, ma è sempre pronto a dire la sua, anche con una certa esuberanza, quando chiamato in causa. Riprende da 1.500 giri senza esitare e ha un'erogazione estremamente piacevole, che difficilmente ti aspetteresti da una moto di questa categoria. Classica fuori, moderna dentro, dicevamo. Ed è proprio così. Anche il cambio è vellutato, morbidissimo: molto efficace. Il telaio è in acciaio a doppia culla e dietro c'è un monoammortizzatore centrale progressivo con 90 mm di escursione, agganciato al forcellone dove spicca la trasmissione di tipo cardanica. Davanti, invece, troviamo una forcella con steli da ben 49 mm e con un'escursione da 120 mm. Unico neo forse è la posizione dei cilindri che, sebbene non dia fastidio alle gambe, può ostacolare un po' la ricerca del pedale del freno posteriore, soprattutto se si utilizzano stivali di un certo tipo. 

Ottima la frenata, potente e modulabile: merito del doppio disco freno all’anteriore con pinza fissa a quattro pistoncini. Stabile, piacevole e dominatrice della strada, la R 18 è a suo agio anche su curve e tornanti, a patto che si guidi privilegiando la rotondità. Insomma, è la moto che mancava. Un giusto mix tra presente e passato. E soprattutto, è il modello che segna l'ingresso di BMW in un segmento di mercato che se in Italia è un po' di nicchia, nel resto del mondo costituisce una fetta consistente che non poteva essere trascurata. 

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Giovedì 22 Ottobre 2020 - Ultimo aggiornamento: 23-10-2020 16:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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