Ducati Monster 2021

Ducati Monster 2021, in sella alla rivoluzionata naked di Borgo Panigale

di Francesco Irace
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SIENA – Ci sono momenti in cui bisogna fare i conti con il tempo che scorre, con la tecnologia che avanza. Momenti di non ritorno, in cui la nostalgia deve in qualche modo lasciar spazio all'innovazione, senza però cancellare il passato: attualizzandolo, semplicemente. È un po' quello che è successo in Ducati quando hanno deciso di rifare il Monster, rivoluzionandolo completamente. D'altronde se una cosa non funziona più e rischia di diventare anacronistica, perseverare sarebbe più che diabolico: controproducente. Ed ecco che dopo un intensissimo lavoro di circa due anni, a Borgo Panigale è venuto fuori il nuovo Monster: leggero, agile, snello, performante e tecnologico, ma con il DNA di quella moto che ha fatto la storia del motociclismo, inventando il segmento delle naked (oltre 350.000 unità vendute nel mondo). 


111 CV e 166 kg a secco, sono le principali voci di una carta d'identità che la dice già lunga. Aggiungiamoci un design snello e attuale, con un proiettore a LED a forma circolare e una coda minimal, un'elettronica all'ultimo grido, un'ottima ciclistica, et voilà: mescoliamo tutto e il nuovo Monster è servito. Esce il telaio a traliccio, entra un alluminio front frame (stesso concetto della Panigale V4) più leggero di 4,5 kg, che consente alla moto di avere anche più angolo di sterzo per rapide inversioni di marcia impossibili prima d'ora. Anche il motore Testastretta 11° da 937 cc bicilindrico a L, con distribuzione desmodromica omologato Euro 5 da 111 CV a 9.250 giri/minuto e 95 Nm a 6.500 giri/min, cala nel peso di 2,4 kg. E ancora dieta: i cerchi perdono 1,7 kg, il forcellone 1,6 kg, il telaietto posteriore 1,9 kg grazie anche alla tecnologia GFRP (Glass Fiber Reinforced Polymer), per un risparmio di peso totale in ordine di marcia di ben 18 kg rispetto al Monster 821. Insomma, parliamo di un'altra moto, di un'altra era. 


La posizione di guida è sempre un po' d'attacco, ma meno di prima: oggi non si è più seduti sulla ruota posteriore (il manubrio è più vicino busto di 7 cm). Oltre alla strada gli occhi guardano il nuovo cruscotto TFT a colori da 4,3'' con una grafica di derivazione racing, molto pratico e intuitivo. La moto è facile, agile e mette a proprio agio anche chi non ha tanta esperienza. Ha una frizione morbidissima. Ed è molto equilibrata. Di serie offre ABS Cornering, Launch Control, Quick Shift up/down, Traction Control e Wheelie Control, tutti regolabili su diversi livelli di intervento, oltre a tre Riding Mode (Sport, Urban, Touring) che permettono di plasmare il carattere della moto secondo i gusti e le necessità. In Urban il propulsore è più docile, morbido, perfetto dunque per i "neofiti". Ma in Touring e Sport tira fuori un carattere capace di regalare adrenalina anche a chi in moto ci va da sempre: la spinta ai bassi e ai medi è favolosa e quando in uscita di curva la ruota punta il cielo, inizia una danza magica tra un tornante e l'altro.

Il cambio elettronico è perfetto. E anche il comportamento dinamico nel misto non delude le aspettative. Peccato solo che la forcella a steli rovesciati da 43 mm non sia regolabile, a differenza del mono posteriore. L'altezza da terra della sella è di 820 mm, ma con il kit "sella bassa" e un intervento sulle sospensioni è possibile arrivare a 775 mm. Tre i colori – Rosso, Grigio e Nero – e prezzi da 11.290 euro, che diventano 15.590 euro per la versione Plus (con il cupolino aerodinamico e la cover per la sella del passeggero di serie). 1.000 euro di sconto, infine, per la versione depotenziata a 35 kW e tanti accessori per personalizzarla al meglio. Dunque, che vi piaccia o no, il Monster è tornato. Ma stavolta, con un passato glorioso, guarda al futuro. E non poteva essere altrimenti... 

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Venerdì 26 Marzo 2021 - Ultimo aggiornamento: 28-03-2021 21:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA