Ducati Panigale V2 - Press Test a Jerez

Ducati Panigale V2, a Jerez in sella alla "Super-Media" bolognese

di Francesco Irace
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JEREZ DE LA FRONTERA – Ben venga una moto come la nuova Ducati Panigale V2, è proprio il caso di dirlo. Perché è una supersportiva potente ma gestibile: non ha una cavalleria da superbike e permette anche a chi di mestiere non fa esattamente il pilota di potersi divertire in pista senza mai avere la sensazione di essere portato a spasso dalla moto. Insomma, alla nuova "super media" di Borgo Panigale – così la definiscono – puoi dare del tu sin da subito. Ha visto crescere la potenza del bicilindrico Superquadro (ora Euro5) fino a 155 CV, gestiti tra le altre cose da un pacchetto elettronico super evoluto preso in prestito dalla sorella maggiore V4, ma resta fruibile. Regala adrenalina senza incutere timore.

È snella, leggera (176 kg a secco) e compatta. Il design è oggettivamente riuscito, molto simile a quello della sorellona, con il nuovo forcellone monobraccio – marchio di fabbrica di Ducati – che lascia in vista la ruota e lo scarico "mignon". In sella l'ergonomia è perfetta: imbottitura giusta e triangolazione corretta, pensata anche per l'utilizzo stradale. Il setting delle sospensioni è stato leggermente rivisto dai tecnici Ducati per consentirci di girare in pista: quello di default è più "equilibrato" per poter garantire un uso della moto, appunto, anche su strada. Davanti c'è una Showa da 43 mm e dietro un mono Sachs, entrambi completamente regolabili. Il telaio, invece, resta il classico monoculla in alluminio, così come l'impianto frenante è di prim'ordine, rigorosamente firmato Brembo.

Jerez è una pista molto bella, guidata, con tante curve veloci e due rettilinei: sembra quasi il circuito perfetto per la V2. Che sin dai primi turni mi fa sentire "a mio agio": è la prima volta che la guido eppure mi sembra di conoscerla già da tempo. È agile, svelta, potente, non mi affatica. Mi invita ad osare sempre di più e io lo faccio, per quelle che sono ovviamente le mie possibilità. Accelera come un fulmine, ma non ti spara in avanti con violenza, e anche l'impennata è molto contenuta (e sempre controllata dal Wheelie Control regolabile). Il cambio elettronico funziona molto bene: è rapido e preciso, soprattutto "in salita".

Dunque, tiri via due o tre marce, ed entri in curva anche con i freni in mano e il feeling è sempre elevato. La V2 scende in piega in un attimo, tiene perfettamente la corda e si risolleva con altrettanta velocità quando apri il gas e in un battito di ciglia sei già proiettato alla prossima curva. C'è una piattaforma inerziale a sei assi che gestisce i sistemi ABS Cornering EVO, Ducati Traction Control (DTC) EVO 2, Ducati Wheelie Control (DWC) EVO, Ducati Quick Shift up/down (DQS) EVO 2 ed Engine Brake Control (EBC) EVO. Tutto ampiamente regolabile e personalizzabile in funzione delle esigenze e delle proprie capacità di guida. Con lei, insomma, si va forte quasi senza accorgersene. È la moto ideale per chi non vuole gareggiare, ma semplicemente godersi il track day della domenica senza necessariamente avere una preparazione atletica da piloti. Il prezzo non è bassissimo, costa 17.990 euro, ma c'è da dire che la V2 è anche una moto quasi unica nel suo genere. 

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Domenica 17 Novembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 19-11-2019 12:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA