Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla Conferenza sul traffico dell' Aci

Obiettivi 2030 CO2, ACI: «Lo scostamento sarà contenuto». Premier Conte: «La transizione sia eco-razionale»

di Nicola Desiderio
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ROMA - L’Italia si prepara a sfondare, anche se non di molto, gli obiettivi di emissioni di CO2 fissati dalla UE per i veicoli circolanti del nostro paese. È quanto emerge dallo studio dal titolo “Per una transizione energetica eco-razionale della mobilità automobilistica” realizzato dal centro studi ACI della Fondazione Filippo Caracciolo, l’Enea e il CNR. La ricerca è stata presentata in occasione della 74ma Conferenza del traffico e della circolazione che si è tenuta presso la sede dell’Automobile Club Italia alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli.

La ricerca quantifica in 54,4 milioni di tonnellate il monte di CO2 equivalente per il 2030, ovvero l’11% in più rispetto al tetto di 48,8 milioni fissato dalla UE. Questo è lo scenario che ci aspetta, con un parco circolante che sarà composto per l’82% da auto spinte esclusivamente da motori a combustione interna, 10% ibride e 8% tra ibride plug-in ed elettriche. La prospettiva può migliorare nel caso vi siano politiche incentivanti e che portino a rinnovare un parco che ha un’età media di circa 11 anni ed è composto per il 35% di auto ante Euro 4, 14 milioni su un totale di 37 milioni e 4 milioni sono del tutto prive di catalizzatore.

Il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, a questo proposito, ha proposto di tagliare del 50% il costo dell’IPT nel caso venga rottamata una di queste auto, sia per una nuova sia per una usata, ma almeno Euro4. Sticchi Damiani ha inoltre criticato il buono mobilità di 1.500 euro in abbonamenti ai mezzi pubblici o al car sharing assegnato in caso di rottamazione di una vecchia auto. Un diesel Euro1 inquina 28 volte di più di un Euro 6 e un Euro 4 il 50% in meno di un Euro 3, ma vanno rivisti anche i criteri di valutazione delle auto storiche che godono del 50% di sconto della tassa di possesso. In base all’anagrafe, sono 4,6 milioni, ma quelle reali sono 380mila e, se non si corre ai ripari, la diminuzione del gettito passerà dai 7 ai 25 milioni di euro.

Un’auto che ha 11 di anzianità offre inoltre, in caso di incidente, rischi di morte 5 volte superiore a quelli di una attuale, con tutto quello che ne consegue anche sui costi sociali. A questo proposito, la ricerca lancia un allarme sul rovescio della medaglia creato dalle auto più efficienti: il calo dei consumi e dell’utilizzo dei carburanti fossili porterà inevitabilmente ad un calo delle entrate derivanti da tasse e accise che nel 2018 sono state di 18,474 miliardi di euro. D’altro canto, le auto più efficienti e pulite sono più costose e meno accessibili, lo dimostra la loro maggiore concentrazione nelle ragioni a più alto reddito mentre in quelle che lo hanno più basso solo un’auto circolante su 10 è una Euro6.

Anche per questo la definizione di “eco-razionale” per lo studio presentato da Aci, Fondazione Caracciolo, Enea e CNR è piaciuta molto al presidente del Consiglio il cui intervento è stato anticipato da quello della De Micheli. «Per un intervento fatto sulle infrastrutture stradali portato avanti in modo serio – ha detto il ministro dei Trasporti – ci vogliono almeno 5 anni». Conte ha definito l’Aci «una splendida realtà» e ha detto che «la responsabilità della politica è guidare la transizione del mondo della mobilità e dell’automotive con grande lungimiranza scegliendo con attenzione i tempi di tali misure. Rischieremmo di renderle inefficaci e di mettere in pericolo il nostro sistema produttivo».

Il presidente del Consiglio ha detto che si sta lavorando ad un modifica della norma che riguarda le auto aziendali date dalle aziende ai dipendenti come fringe benefit in uso promiscuo. «Abbiamo capito che rischia di mettere in difficoltà il sistema produttivo. Dobbiamo lavorare sulla mobilità sostenibile e quella integrata e dobbiamo dialogare. Rinnovare il parco auto vuol dire tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini. Noi non possiamo soltanto predicare un obiettivo politico, dobbiamo promuovere e contribuire tutte le innovazioni tecnologiche». Tra queste, il presidente del Consiglio ha citato l’ibrido, il GPL, il Metano, l’elettrico e anche l’idrogeno e si è detto ottimista poiché lo scarto tra l’obiettivo di CO2 e lo scenario disegnato dallo studio è ridotto e vi si può lavorare per colmarlo.

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Giovedì 28 Novembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 19:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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