MLADA BOLESLAV - Avanti con l’elettrico, chi si ferma è perduto. E’ questa la strada dell’innovazione e nessuno vuole rimanere indietro. Ecco dunque l’annuncio di Skoda, uno dei 12 marchi del Gruppo Volkswagen, finora rimasto un po’ indietro sul fronte delle emissioni zero, anche se al Salone di Shanghai dell’aprile scorso ha presentato la Vision E, concept di Suv coupé a 5 porte con motorizzazione elettrica alimentata da batterie agli ioni di litio e autonomia di 500 chilometria. «A partire dal 2020 produrremo modelli elettrici nella fabbrica di Mladá Boleslav» ha dichiarato Bernard Maier, Ceo della casa boema, aggiungendo che «entro il 2025 saranno presentati cinque modelli Skoda a trazione puramente elettrica, in diversi segmenti».

Se non bastasse, a partire dal 2019 l’impianto di Mladá Boleslav produrrà componentistica elettrica per diversi modelli ibridi plug-in del Gruppo Volkswagen: una scelta in sintonia con il ruolo storico della fabbrica di Mlada Boleslav, che sorge nei pressi di Praga e rappresenta la tradizione del marchio. Un marchio in costante crescita, che nel 2016 ha allargato i propri confini commerciali vendendo un milione di auto nel mondo, potendo contare anche sulle fabbriche di Kvasiny e Vrchlabí e sugli insediamenti produttivi avviati in Cina, Russia, Slovacchia, Algeria e India.

Secondo Maier la decisione di affidare allo stabilimento di Mlada Boleslav la produzione della prima Skoda elettrica «sottolinea la fiducia che il Gruppo ripone nelle capacità del brand. Sarà un passo decisivo sia per Skoda sia per la Repubblica Ceca, quale polo produttivo automotive». Ciò detto, la prima versione ibrida plug-in dell’ammiraglia Superb, annunciata per il 2019, verrà costruita invece nell’impianto di Kvasiny, non troppo distante da Praga (160 km circa).

Ma l’elettrificazione della gamma e la produzione di componentistica elettrica per i modelli del VW Group non rappresentano l’unica opzione della Skoda sul versante dell’innovazione. Nello svelare i piani proiettati al 2025, la Casa boema ha fatto sapere anche che “altre fondamentali aree d’intervento saranno la digitalizzazione di processi e prodotti, la conquista di nuovi mercati e l’espansione delle aree di business esplorando le potenzialità offerte da nuovi servizi di mobilità”. Insomma, un’azione a tutto campo, in perfetta sintonia con i piani annunciati recentemente dai vertici di VW Group per l’”auto del futuro”, con investimenti per 34 miliardi di euro entro il 2022.