Non si diventa leader per caso. Servono impegno, idee e costante attenzione ai segnali del mercati. Lo conferma Aixam-Mega, numero uno in Europa (e in Italia) nel settore delle minicar, la vetturette guidabili a 14 anni purché si abbia il cosiddetto “Patentino” (la patente AM). L’azienda francese che detiene il 34% delle specifiche vendite europee, lo conferma annunciando l’intenzione di accelerare ulteriormente in Italia – secondo mercato di sbocco dopo quello domestico – per rafforzare il trend di crescita dell’ultimo decennio, che ha visto il 2023 chiudere a 4.027 unità vendute, in crescita del 263% rispetto al 2013. Un tasso quasi triplo a quello della Francia. È la punta di diamante di un lungo percorso iniziato nel 1997 con l’apertura a Cherasco, in Piemonte, della prima sede italiana, e caratterizzato da una crescita costante che ha regolarmente mantenuto attorno al 30% la quota detenuta sul totale delle vendite della categoria.
Da notare che nel 2023 il peso delle unità elettriche sulle vendite di marca è stato del 22%, rispetto al 2% di cinque anni prima. Un ritmo che conforta l’obiettivo di arrivare al 30% entro la fine di quest’anno. Tra i 9 prodotti a listino, spicca per le linee originali da piccolo e avventuroso off-road l’eScouty Evo solo elettrico. Presentato a Parigi nel 2023, è la versione aggiornata della prima minicar cabrio, dotata di hard top amovibile. Sei sono invece i modelli che offrono la scelta tra i due tipi di propulsione: Crossover Premium, Coupé Sport, City Pack, City Sport, Coupé Gt e Minauto Access. Infine la Crossline Pack e la City Gto sono solo termiche, spinte dal 2 cilindri da 5,4 cv di 479 cm2 della giapponese Kubota, rispettoso delle norme Euro 5 e con emissioni di CO2 limitate a 80 g/km.
Il listino italiano spazia dai 10.999 euro della Minauto Access termica ai 19.999 della top di gamma eCoupé Gti. E nel caso dei modelli che propongono entrambe le motorizzazioni la differenza di prezzo tra gasolio e batteria oscilla da 1.500 a 2800 euro. La pur breve prova su strada che abbiamo potuto effettuare al volante di due diverse minicar della Casa francese, oggi inserita nel gruppo Polaris Industries (colosso Usa da circa 9 miliardi di dollari di fatturato annuo), ha permesso di apprezzarne il comfort (per due), la qualità costruttiva ispirata ai criteri della produzione automobilistica e la brillantezza manifestata soprattutto dalla propulsione e batteria e comunque coerente con un veicolo al quale la legge proibisce di superare i 45 km all’ora.