Il Ceo di Alfa Romeo Jean-Philippe Imparato con la nuova Milano alias Junior

Alfa, Stelvio e Giulia disegnate a Torino e prodotte a Cassino. Il ceo Imparato: «In Italia avremo due piattaforme native a batteria»

di Piero Bianco
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Tavares non è solo un manager competente, è un vero appassionato di auto e se gli dimostriamo che siamo solidi e seri e non facciamo errori avremo da lui le risposte che attendiamo». In questa riflessione del Ceo Jean-Philippe Imparato c'è molto del futuro di Alfa Romeo. «Ho dei sogni ambiziosi ma per tradurli in realtà devo essere in grado di dimostrare all'azienda che possiamo viaggiare da soli. Mi servono il successo commerciale della Junior e una buona accoglienza della nuova Stelvio in Usa, Giappone e Cina. Poi faremo un bilancio e imposteremo i progetti oltre il 2027». In quest'ottica di sviluppo, la Junior prodotta in Polonia diventa un pilastro strategico della ripartenza: dovrà fare numeri e portare utili. Portare, anche, entusiasmo.

Non ci sono obiettivi di vendita precisi - aggiunge Imparato - il potenziale c'è, possiamo venderne da 50 a 70mila. La nostra strategia è legata solo agli ordini, la fabbrica di Tychy è molto flessibile e in grado di adeguarsi a una domanda anche maggiore». Il manager osserva con pragmatismo che nei paesi come il nostro, dove il full-electric ancora stenta, sarà la versione ibrida a dominare la scena «anche se la nuova compatta apre al futuro tracciando una strada inedita essendo la prima Alfa Romeo elettrica, a parte alcuni esemplari a batteria della supercar 33 Stradale. Stiamo tornando nel segmento B delle compatte e sicuramente nel Nord Europa venderemo auto più elettriche, nel Sud auto più ibride».

E i sogni, quali sono? «Naturalmente sarebbe bello realizzare un nuovo Duetto, l'erede di una icona che ha conquistato anche l'America, ma probabilmente non sarà possibile, per avere un adeguato ritorno economico è più saggio dirottare su una vettura tipo Brera, coupé e anche scoperta. Ho un'idea molto chiara di cosa ci serve nel segmento C. Se fai un Duetto oggi, sai fin dall'inizio che ne venderai al massimo 15mila l'anno, e questo sarebbe un problema. Dobbiamo ancora inventare che cosa vogliamo fare nel 2027 – prosegue il Ceo del Biscione – però ho una grande certezza, le nuove Stelvio e Giulia ci daranno grande impulso. E non c'è molto da aspettare visto che presenteremo Stelvio già nella seconda metà dell'anno prossimo e nella primavera 2026 arriverà la Giulia, che è bellissima e offrirà il top per quanto riguarda prestazioni e stile di guida. Le nostre nuove generazioni di vetture avranno una qualità altissima e tecnologie al vertice perché in Alfa Romeo lavoriamo con una passione straordinaria»

Il Biscione rivendica l'italianità totale del futuro Suv e della berlina sportiva, auto disegnate a Torino e prodotte a Cassino per riaffermare il concetto di buon made in Italy nel mondo. Stelvio 2025 sarà la prima vettura di Stellantis basata sulla piattaforma STLA Large in Europa (l'altra è utilizzata da Dodge in Usa). Un impianto “brandizzato Alfa” che supporta molteplici sistemi di propulsione e la inedita tecnologia a 800 Volt. La piattaforma STLA Large è la “nativa elettrica” più flessibile del settore, in grado di supportare berline, crossover e Suv dei segmenti D ed E.

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domenica 12 maggio 2024 - Ultimo aggiornamento: 11:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA