Una fabbrica di auto

Appello settore auto, con noi si sostiene tutta manifattura. Aci, Anfia e sindacati: subito incentivi e tavolo di confronto

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TORINO - «Cogliere l’occasione di questa drammatica situazione socio- economica per adottare misure in grado di coniugare esigenze ambientali e commerciali con quelle industriali e di tutela dei lavoratori della filiera, prevedendo, fra gli altri interventi, anche il sostegno al mercato attraverso incentivi per la rottamazione e l’acquisto di auto e veicoli commerciali eco- compatibili e per lo sviluppo infrastrutturale». Ô la richiesta alle istituzioni di Aci, Anfia, Fim, Fiom e Uilm. «Le risorse da stanziare in un momento di difficoltà e di scarso clima di fiducia - sottolineano - supporterebbero l’importante investimento dell’acquisto di un veicolo da parte di cittadini ed imprese, darebbero impulso alla rete commerciale per la ripresa delle vendite e consentirebbero alle aziende produttrici di veicoli, parti e componenti di riavviare la produzione, potendo contare sul rilancio del mercato nazionale.

L’obiettivo più ad ampio spettro dev’essere, durante e dopo l’emergenza Covid, affrontare i cambiamenti tecnologici necessari per la sostenibilità ambientale salvaguardando l’occupazione nel settore e sostenendo la reinternalizzazione dei processi produttivi, che blocchi percorsi di delocalizzazione. A questo fine è opportuno proseguire l’attuazione dei lavori del Tavolo Automotive». I grandi Paesi europei stanno adottando misure straordinarie di supporto al settore automotive. L’auspicio è che l’Italia - come già nella gestione della crisi Covid - sia da esempio in Europa e, tenendo in considerazione che l’automotive è il settore con il più alto moltiplicatore occupazionale e di valore aggiunto, preveda fin da subito, in questo momento di crisi, un’imponente politica di incentivazione che consenta al comparto il rilancio della produzione e del mercato, così da fare, ancora una volta, da traino per la ripresa dell’intero sistema economico nazionale«.

Le prime stime - ricordano Aci, Anfia e sindacati - prevedono che il mercato 2020 registrerà drastici cali: per le sole autovetture si parla di circa 500.000 immatricolazioni in meno rispetto al 2019. I mesi di lock-down, inoltre, hanno causato l’immobilizzazione di centinaia di migliaia di veicoli che, se non venduti nei prossimi mesi, rischiano di rallentare ulteriormente la ripresa delle attività produttive, con i conseguenti rischi occupazionali lungo tutta la filiera che, ricordiamo, rappresenta circa il 10% del PIL italiano e impiega oltre 1.200.000 lavoratori. Senza mai perdere di vista gli obiettivi europei di decarbonizzazione e di miglioramento della qualità dell’aria, le associazioni rappresentative del settore automotive e le parti sociali suggeriscono alle istituzioni di cogliere l’occasione di questa drammatica situazione socio-economica per adottare misure in grado di coniugare esigenze ambientali e commerciali con quelle industriali e di tutela dei lavoratori della filiera, prevedendo, fra gli altri interventi, anche il sostegno al mercato attraverso incentivi per la rottamazione e l’acquisto di auto e veicoli commerciali eco- compatibili e per lo sviluppo infrastrutturale. 

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Lunedì 11 Maggio 2020 - Ultimo aggiornamento: 14-05-2020 10:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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