Meccanico durante una riparazione di un'auto

Auto, crisi Covid non scoraggia spese di manutenzione. Attenzione alla sicurezza, Italia prima tra paesi analizzati

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ROMA - Nonostante il periodo di incertezza economica legato alla pandemia da Covid-19, gli automobilisti non appaiono intenzionati a rinunciare ad una spesa di fondamentale importanza per la sicurezza di chi viaggia: quella relativa alla manutenzione e alla riparazione del proprio veicolo. Un’automobilista su tre a livello mondiale (per l’esattezza il 32%) prevede di ricorrere nei prossimi mesi ad un maggior numero di interventi di officina per mantenere l’efficienza del proprio veicolo. Soltanto il 15% prevede invece di rinviare il passaggio in officina a causa della crisi e quindi di posticipare le operazioni di manutenzione e riparazione per risparmiare tempo e denaro. La maggioranza degli automobilisti (il 53%) prevede comunque che non vi saranno sostanziali mutamenti e sostiene che l’emergenza in atto non avrà significative ripercussioni sulle intenzioni di recarsi dal meccanico di fiducia con più o meno frequenza rispetto al passato.

È quanto emerge da un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec sulla base di una recente indagine di McKinsey per monitorare l’impatto della pandemia da Covid-19 nel settore della mobilità, indagine che è stata condotta in settembre su un campione rappresentativo di automobilisti appartenenti ad alcuni tra i maggiori mercati automobilistici mondiali (Usa, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Cina, Giappone). In particolare, l’Italia risulta essere il Paese a manifestare la migliore propensione a non rinunciare, in questo particolare momento, alla manutenzione e alla riparazione delle vetture. Infatti, come emerge dall’analisi, la differenza (saldo) tra la percentuale degli automobilisti interpellati che prevedono di aumentare gli interventi di officina e la percentuale di chi intende ridurli (rinvio) è pari a +29. Si tratta di un saldo che è superiore rispetto a quelli degli altri Paesi considerati nello studio. All’Italia seguono la Cina (saldo +26) e la Germania (+24). Poco più distanziati il Giappone (+16), la Francia (+11) e gli Stati Uniti (+10). Chiude la graduatoria il Regno Unito (con un saldo di +5).

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Domenica 4 Aprile 2021 - Ultimo aggiornamento: 07-04-2021 09:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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