La ricarica di un'auto elettrica

Auto elettrica, al 2030 occupati possono aumentare del 6%. Sorprendente report sui riflessi occupazionali

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Considerando le nuove sotto filiere della mobilità elettrica i posti di lavoro del settore auto possono aumentare del 6% entro il 2030. Un incremento, subordinato alla lungimiranza della politica industriale dell’immediato futuro, a cui sommare altri 7.000 nuovi occupati solo nel segmento infrastrutture ed energia al servizio della eMobility. È quanto emerge dallo studio presentato oggi a Roma da Motus-E e Cami (il Center for Automotive and Mobility Innovation del Dipartimento di Management dell’Università Cà Foscari Venezia), dal titolo ‘Le trasformazioni dell’ecosistema automotive italianò. Il report mappa oltre 2.400 aziende italiane fornitrici di componenti a livello nazionale e internazionale, con 280mila addetti. Le evidenze sono frutto di un’analisi basata su una metodologia in grado di catalogare, per la prima volta, anche tutte le attività connesse alla produzione di veicoli elettrici.

«Non si può rimanere indifferenti davanti a questi numeri, è evidente che per rilanciare l’industria italiana dell’ auto occorra puntare subito sulle tecnologie in espansione, perdere tempo vorrebbe dire indebolire ulteriormente il settore e cedere ad altri Paesi la nostra leadership nella componentistica - avverte Massimo Nordio, presidente di Motus-E - questa filiera è strategica e fondamentale per l’Italia, non possiamo più permetterci di trascurarla mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, dopo quelli che abbiamo già perso tra il 1998 e il 2018». Per favorire una programmazione basata su dati ed evidenze scientifiche, insieme al report, Motus-E e Cami hanno lanciato l’Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano, soggetto che prenderà in carico il metodo e gli asset sviluppati per metterli a disposizione di operatori e istituzioni.

«La filiera italiana dell’ auto ha il potenziale per rimanere protagonista nell’industria. Ciò a patto che gli investimenti in nuove competenze e l’azione di riposizionamento siano rapidi, mirati e sostenuti da opportune azioni di policy», sottolinea Francesco Zirpoli, direttore scientifico del Cami. «L’Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano - spiega Zirpoli - nasce per produrre evidenze scientifiche sullo stato dell’arte e sull’evoluzione delle competenze di imprese e lavoratori. I risultati dell’osservatorio saranno al servizio della ricerca, del sistema economico e dei policy maker. L’osservatorio avrà sede a Cà Foscari presso il Dipartimento di Management e si avvarrà della rete del Cami, formata da studiosi e ricercatori delle Università e del Cnr-Ircres». 

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Lunedì 26 Dicembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 19:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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