Un parco auto

Auto Europa: Unrae, Italia ultima tra cinque grandi mercati UE per vetture “alla spina”

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Nel mese di ottobre 2024 e nei primi dieci mesi dell’anno, l’Italia mantiene la quarta posizione tra i cinque mercati europei principali, che vedono andamenti differenziati, particolarmente distanti fra loro nel mese. Per quanto riguarda le auto "alla spina" (Ecv) l’Italia si conferma all’ultimo posto tra i major markets, sia a ottobre, con una quota del 7,4% (4,0% Bev e 3,4% Phev) sia nei dieci mesi con una quota del 7,3% (Bev al 4% e Phev al 3,3%). È quanto rileva l'Unrae dopo la pubblicazione dei dati auto europei. Negli altri mercati principali la situazione è la seguente:

Germania: 23,6% nel mese (Bev 15,3%, Phev 8,3%), 19,8% in gennaio-ottobre (Bev 13,3% e Phev 6,5%); Regno Unito: 30,3% nel mese (Bev 20,7%, Phev 9,6%), 26,5% in gennaio-ottobre (Bev 18,1% e Phev 8,4%); Francia: 23,4% nel mese (Bev 15,4%, Phev 8%), 24,8% in gennaio-ottobre (Bev 17% e Phev 7,8%); Spagna: 11,9% nel mese (Bev 5,7%, Phev 6,2%), 10,9% in gennaio-ottobre (Bev 5,2% e Phev 5,7%). Il mercato europeo complessivo vede a fine ottobre le Ecv al 24,2% (Bev 16,3%, Phev 7,9%), circa un’auto ogni quattro immatricolate è “con la spina”. Nei 10 mesi le Ecv coprono il 22% del totale (Bev 14,8%, Phev 7,2%).

In tale contesto, il direttore generale di Unrae, Andrea Cardinali ha indicato che «il percorso di transizione energetica verso gli obiettivi del "Fit for 55" appare attualmente non univoco tra i vari Paesi membri. Persistono divergenze interpretative sulle modalità attuative, sui tempi di transizione e sugli impatti economici delle norme europee. Questa situazione di scarsa chiarezza, con un quadro regolatorio ancora sub judice, crea un clima di incertezza sia per le Case auto - che faticano a pianificare strategie di medio-lungo periodo e rallentano gli investimenti industriali - sia per gli automobilisti, ormai disorientati nell’effettuare le proprie scelte di acquisto». A fronte di questo scenario, il Governo italiano si prepara a presentare al Consiglio di Competitività del prossimo 28 novembre la proposta di anticipare al 2025 la revisione del Green

Deal e dello stop alla vendita di auto endotermiche fissato per il 2035. Inoltre, richiederà a Bruxelles di eliminare le sanzioni previste dal 2025: una richiesta in linea con quella già presentata dall’Acea, date le evidenti difficoltà dell’industria europea nel raggiungere i nuovi sfidanti obiettivi emissivi, e per la quale l’Unrae manifesta apprezzamento. Dal 30 ottobre sono entrati in vigore i dazi definitivi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina, ma proseguono i negoziati Ue-Cina per trovare soluzioni alternative compatibili con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Anche sotto questo profilo, l’Unrae auspica che sia fatta al più presto chiarezza in modo stabile, a tutela di una equa concorrenza.

Altro elemento chiave rimane lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica a livello europeo, considerate non ancora adeguate, come evidenziato anche nel Rapporto sulla Competitività di Mario Draghi alla Commissione Europea e sottolineato da Cardinali: «Serve un cronoprogramma puntuale per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica pubbliche, con obiettivi chiari definiti per singola area geografica e tipologia stradale. Occorrono anche semplificazioni per accedere ai contributi per le infrastrutture private e la proroga di tali incentivi, oltre a un credito d’imposta al 50% per gli investimenti in ricariche fast charge».

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Sabato 23 Novembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 08:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA