
Auto, Ue: Commissione pronta a venire incontro a esigenze settore. Ipotesi annullamento multe al vaglio
Le pressioni di un'industria che invita a una marcia indietro, e malumori interni a un partito pronto a generare fronde che non gioverebbero. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea ed esponente di spicco del Ppe, se non è sotto assedio è certamente accerchiata e valuta il modo di uscire da una situazione poco confortevole. Il nodo principale e un Green Deal imposto ad un settore, quello automobilistico, non in grado di tenere il passo e rispondere agli obiettivi piu imposti che imposti, a detta del settore.
Primo fra tutti il vincolo di abbattimento delle emissioni di CO2 e la capacita produttiva di vetture elettriche che già da quest'anno, se non rispettato, puo voler dire multe. L'esecutivo comunitario sta valutando di cancellarle, una decisione per ora messa in stand-by in attesa di un dialogo strategico convocato (appuntamento il 30 gennaio) anche per discutere di questo. La strategia scelta è quella attendista. La Commissione europea è pronta ad ascoltare le istanze dell'industria dell'auto, «sulla base delle quali la Commissione agira», rivelano fonti Ue.
A Bruxelles si sta già ragionando alle misure da prendere per rendere a misura di automotive l'agenda di sostenibilità, e le idee ci sarebbero già. Ma prima ci si vuole sedere al tavolo. Le stesse fonti anticipano che per il dialogo strategico del 30 gennaio c'è «un'ampia gamma di possibili argomenti da discutere, alcuni dei quali menzionano i veicoli elettrici». Di conseguenza, anche le multe annesse. Resta fermo, garantiscono a Bruxelles, che dal lato della Commissione «sia davvero fondamentale sostenere i produttori di automobili dell'Ue in difficoltà». Il von der Leyen bis va verso ripensamenti? Non viene confermato, ma non puo essere escluso. Sulla presidente dell'esecutivo comunitario stanno crescendo le pressioni del suo partito, il Ppe, per eliminare le multe alle case automobilistiche che producono poche vetture elettriche e che non rispettino i target anti-emissioni di CO2.
Una richiesta contenuta in documenti pubblico ufficiale in cui si invita anche a riconsiderare lo stop ai motori tradizionali dal 2035 e la mancata apertura all'utilizzo di carburanti alternativi quali i bio-combustibili. Se cambio di agenda sarà, si capirà solo dopo il tavolo del 30 gennaio. A Bruxelles si lascia intendere che si potrebbe assistere a cambi di rotta. «Questo dialogo è un'opportunita per esaminare, con una visione aperta, tutte le proposte che sosterranno l'industria automobilistica europea». Inclusa l'eliminazione delle multe.