Nel cuore della Capitale si è svolto il terzo Autopromotec Talk, un appuntamento dedicato al tema “Quando ogni pezzo conta: il valore del Made in Italy nella componentistica e postvendita automotive”. L’evento è stata una vetrina per poter conoscere alcune aziende che spiccano per resilienza, innovazione e creatività. Medio o piccole che siano, queste riescono a competere con realtà globali ben più grandi portando con orgoglio la qualità e l’eccellenza della nostra cultura sul tema automobilistico. Dopo la parte istituzionale, la parola è passata ai protagonisti che hanno portato un esempio di come il Made in Italy è ancora un’arma vincente nel campo dell’automotive.
Ad aprire le danze è stato Luciano Palmitessa, CEO di Unigom, che ha messo in evidenza il ruolo strategico del settore IAM (Independent Aftermarket) nell’economia italiana. Con un fatturato di oltre 10 miliardi di euro e 260.000 addetti, l’IAM si configura come un pilastro, distinto dal settore OE (Original Equipment), grazie alla sua attenzione nella manutenzione dei veicoli in uso. I numeri parlano chiaro considerando le oltre 90.000 officine indipendenti, tra cui 20.000 generiche e 21.000 carrozzerie e gommisti, senza considerare gli oltre 800 distributori e i 4.800 ricambisti.
Un impatto economico totale che rappresenta lo 0,5% del PIL italiano. Infatti ogni veicolo contiene circa 60 kg di gomma, suddivisi tra pneumatici e componenti essenziali come silentblock, tubi freno e supporti motore. Questi elementi, sebbene invisibili all’occhio inesperto, sono fondamentali per sicurezza, comfort e affidabilità. Aziende come Unigom puntano sull’innovazione e sulla produzione locale per preservare l’eccellenza del Made in Italy garantendo un servizio di approvvigionamento celere ed efficace su tutto il territorio.
Cinzia Motta, responsabile commerciale di OMCN, ha sottolineato l’importanza della sicurezza nei ponti sollevatori, strumenti potenzialmente pericolosi presenti nelle officine. Azienda orgogliosamente Bergamasca, la qualità è l’efficienza del Made in Italy si può distingue anche in questo settore, visto che la OMCM ha apportato un contributo significativo agli standard di sicurezza europei. La normativa EN1493 introduce requisiti più stringenti, tra cui certificazioni di terze parti e regolamentazioni sulla distribuzione del carico. Questo garantisce maggiore protezione e sicurezza per gli operatori e conferma l’eccellenza del Made in Italy nella progettazione e nella produzione.
Non tutti sanno, ma il primo autolavaggio è stato realizzato in Italia negli anni ’30. Da allora il settore ha subito una notevole crescita arrivando a essere completamente automatizzato. Amanti delle belle auto, nonché patria dei più grandi designer e carrozzieri, gli italiani amano prendersi cura delle proprio vetture. Proprio per questo il settore della pulizia vanta aziende italiane tra le prime in assoluto per qualità e professionalità garantendo, così, un notevole export.
Marco Costamagna, presidente di Federlavaggi, ha evidenziato come gli autolavaggi italiani siano leader in sostenibilità e sicurezza. Con sistemi di depurazione avanzati per il riciclo di 25 milioni di metri cubi d’acqua e macchinari Industria 4.0, il settore è un simbolo di innovazione. Con oltre 14.000 impianti attivi in Italia e un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro, il comparto è una testimonianza della capacità del Made in Italy di coniugare tradizione e modernità.
Antonio Cirillo, responsabile commerciale e marketing di Kimicar, ha descritto l’importanza del settore italiano dei prodotti chimici per la detergenza e cura dei veicoli. Con il 95% delle aziende a capitale italiano, il settore offre prodotti sostenibili e innovativi, che si distinguono per un rapporto qualità/prezzo eccellente e per il rispetto delle normative ambientali più severe d’Europa. Altro aspetto fondamentale è la maggior concentrazione chimica del prodotto, rispetto alla percentuale di acqua. Ciò significa un minor impatto ambientale, sia a livello di produzione che per quanto riguarda il trasporto.
All’estero, come ha tenuto a precisare Cirillo, la dicitura “Made in Italy” è sinonimo di qualità e affidabilità tanto da essere preferiti in numerose nazioni. Inoltre l’Italia ha adottato delle normative in ambito ambientale particolarmente severe, ciò ha portato le nostre aziende ad essere tra le prime ha realizzare prodotti all’avanguardia in termini di compatibilità ecologica. Tutto questo si ripercuote in un vantaggio per quanto riguarda il rispetto ambientale e in numero di vendite più elevato.
Eccellenza italiana nella progettazione e sviluppo di apparecchi per la lubrificazione destinate alle autofficine, Meclube fin dalla sua nascita si è posta l’obiettivo di migliorare e facilitare il lavoro quotidiano nei garage. Il suo presidente Gianni Menghini ha sottolineato come la creatività e la qualità siano al centro del Made in Italy, che rappresenta una filosofia produttiva basata su dettagli artigianali e innovazioni tecnologiche.
Le aziende italiane non offrono solamente prodotti ma, sfruttando la loro dinamicità, sono in grado di sviluppare soluzioni avanzate e tecnologiche in grado di soddisfare ogni esigenza del cliente. La flessibilità è la forza delle nostre industrie capaci di coniugare tradizione artigianale con l’innovazione di nuovi macchinari e tecnologie.
Infine l’Autopromotec Talk ci ha portato nel mondo delle competizioni. Una piccola realtà, che conta poco più di cinquanta maestranze altamente specializzate, è uno dei pilastri del motorsport. Francesca Paoli, CEO di Dino Paoli Srl, ha raccontato come l’azienda, nata nel 1968, sia diventata leader mondiale nella produzione di avvitatori per i dadi ruota in ambito motorsport. L’azienda, con sede nella Motor Valley, dalla fornitura della Ferrari in Formula 1 ha conquistato tutto il mondo fino ad arrivare in America con la NASCAR.
Nel 2023 Dino Paoli ha segnato un cambio di passo tecnologico anche nella Formula 2 introducendo gli avvitatori elettrici, al posto di quelli pnemautici. Grazie a tali dispositivi, il peso complessivo che ciascun team deve trasportare in ogni gara è sceso da 900 kg a soli 300 kg riducendo drasticamente sia i costi di spedizione che l’impatto ambientale. Ma l’azienda emiliana non si ferma solamente alle corse, il prossimo passo è puntare dritti allo spazio con nuove ed avveniristiche soluzioni.
Il Made in Italy rappresenta non solo un marchio di qualità, ma un sistema integrato di innovazione, tradizione e sostenibilità. Dalle componenti invisibili ai grandi macchinari, ogni elemento racconta la storia di un Paese che trasforma sfide in opportunità distinguendosi nel panorama globale per eccellenza e creatività. Tutto questo si potrà toccare con mano nella 30ª edizione di Autopromotec, a Bologna dal 21 al 24 maggio 2025.