
Bosch affronta turbolenze e conferma gli obiettivi 2030 (margine al 7%). Heyn: «Nuovi trend per “rinascita” motori termici»
Nel confermare i risultati già comunicati nello scorso gennaio (ricavi stabili a 90,5 miliardi di euro, margine operativo EBIT del 3,5%) Bosch ha dettagliato oggi, - durante la conferenza annuale nella sede di Rienningen nelle vicinanze di Stoccarda - le azioni e i provvedimenti che saranno presi per raggiungere gli obiettivi indicati nel programma Strategia 2030. «Vogliamo raggiungere una crescita media annua di almeno il 6% e un margine di almeno il 7% entro il 2030 - ha detto Stefan Hartung, ceo del colosso tedesco - Ma alla luce di numerose turbolenze, si tratta di un compito estremamente impegnativo». Il numero uno di Bosch ha ribadito al riguardo che «stiamo attualmente vivendo un enorme sconvolgimento. Nella politica globale, stiamo assistendo a una disgregazione dell'ordine mondiale prevalente, con l'emergere di nuove costellazioni di potere. E nell'economia globale, il libero scambio è sottoposto a forti pressioni».
Hartung ha anche detto che «la concorrenza è inoltre molto più forte, soprattutto da parte dei fornitori cinesi. Per questo motivo, dovremo continuare a lavorare intensamente su costi e strutture. Ciò richiede una chiara focalizzazione su aree di business e regioni dove esistono interessanti prospettive di profitto». Nel confermare che il numero di posti di lavoro diminuirà, soprattutto in Germania e in Europa, Hartung ha detto che «sarà possibile perseguire i nostri interessi solo all'interno di un'Unione Europea unita e sicura di sé". «Dovremmo quindi fare tutto il possibile per rafforzare ulteriormente l'Unione. Ciò include, ad esempio, l'approfondimento del mercato unico, la riduzione della burocrazia e la rapida espansione nell'Ue dei mercati dei capitali, una questione rimasta bloccata nella fase di discussione per troppo tempo».
Il futuro dei motori termici, cioè quelli che funzionano con benzina, gasolio ed altri tipi di combustibili (soprattutto quelli di origine sostenibile), non è assolutamente segnato. Anzi sta rapidamente volgendo da uno scenario 'cupo' a luminose prospettive di cambiamento e di ripresa industriale e di mercato. Le notizie arrivano da Renningen, quartier generale del Gruppo Bosch alle porte della città tedesca di Stoccarda, e in particolare da Markus Heyn head del settore Mobility Solutions, cioè la parte della colossale azienda (ricavi nel 2024 per 90,5 miliardi di euro) che è dedicata a tutto ciò che riguarda i veicoli, i sistemi propulsivi e le soluzioni high tech per migliorare sicurezza, impatto ambientale e confort. Bosch, l'azienda che ha inventato il diesel e soprattutto ha portato nel mondo il Common Rail, è impegnata a 360 gradi nello sviluppo di sistemi propulsivi avanzati, con l'obiettivo di supportare il cammino verso la decarbonizzazione con soluzioni accessibili, immediate e in grado di generare tangibili vantaggi per l'ambiente, per il sistema industriale, per l'occupazione in Europa e soprattutto per gli automobilisti.
«Il danno maggiore che potrebbero provocare le attuali normative - ha detto Heyn nel corso di un incontro ristretto con la stampa - è di impattare sulla società e sui singoli impedendo l'acquisto di veicoli (quelli elettrici o a idrogeno) che sono costosi, non semplici da gestire e soprattutto non idonei a supportare la mobilità di massa». Ciò che potrebbe rimescolare le carte - ammesso che la Ue riconosca il valore delle soluzioni alternative e apra dunque alla neutralità tecnologica la trasformazione verso la decarbonizzazione - è una combinazione virtuosa di novità nella tecnica dei sistemi propulsivi e nel tipo di fonti energetiche utilizzate. «A livello globale - ha detto Heyn - assistiamo ad una crescita dei progetti, e quindi della domanda a Bosch per accompagnare l'evoluzione tecnologica - che legano i motori ICE alla propulsione elettrica». E' il caso dei gruppi per accrescere l'autonomia (i cosiddetti range extender o reev) che stanno già trasformando in molti Paesi, Cina compresa, l'offerta di veicoli a basse emissioni e che - ha confermato il responsabile del settore Mobilita Solutions di Bosch - risolvono facilmente molte criticità, come l'ansia da ricarica, la circolazione in zone caratterizzate da una scarsa diffusione delle infrastrutture e, in generale, il ricorso a fonti rinnovabili di energia elettrica.
Unendo i vantaggi della nuova elettrificazione con range extender (il motore funziona a regime fisso e può quindi essere regolato per ottenere la massima efficienza) e dell'impiego di combustibili rinnovabili come l'HVO, "è possibile azzerare le emissioni di CO2 - ha detto Heyn - e superare addirittura questo limite che il bio-fuel è ricavato da scarti che a loro volta immetterebbero l'anidride carbonica nell'atmosfera». E poiché l'HVO serve per alimentare i motori diesel, gli ibridi plug-in o i reev dotati di unità diesel potrebbero ottenere risultati oltre ogni aspettativa. «Non posso precisare di chi si tratta - ha confessato Eeyn - ma un grande costruttore cinese ci ha espresso la volontà di sviluppare nuovi motori elettrificati a gasolio per il mercato europeo».