
Case auto giapponesi sotto pressione in Borsa in attesa dei dazi Usa. Toyota, Honda, Nissan cercano strategie

GP Francia, la Honda di Zarco a sorpresa trionfa sotto il diluvio, secondo Marc Marquez. Bagnaia cade e poi riparte

TCR World Tour, Esteban Guerrieri (Honda) apre la stagione in Messico vincendo due gare

Dazi, Honda sposta dal Giappone in Usa la produzione dell'ibrida Civic
Tutti con il fiato sospeso. Aumenta la pressione alla Borsa di Tokyo sui titoli delle case auto del Giappone, già ampiamente penalizzate sulle piazze finanziarie in anticipazione dei dazi del 25% voluti dall'amministrazione Trump sulle importazioni di veicoli negli Stati Uniti, un mercato di sbocco considerato insostituibile dal comparto dell'automotive nipponico e l'intero indotto. Secondo il sito automobilistico americano Carpro, tre delle prime cinque case automobilistiche negli Usa per volume di vendite nel 2024 sono giapponesi, con Toyota al primo posto, con 1,98 milioni di veicoli venduti nel corso dell'anno, battendo i pesi massimi nazionali Ford e Chevrolet, seguite da Honda e Nissan.
Nelle ultime cinque sessioni Toyota ha lasciato sul terreno il 7%, il titolo di Honda nello stesso periodo ha fatto segnare una correzione del 9% e ancora maggiore è la flessione di Nissan con un meno 10%. Anche se le case automobilistiche volessero spostare la produzione negli Stati Uniti per evitare i dazi, dicono gli analisti, il trasferimento delle fabbriche non potrebbe avvenire in tempi rapidi e richiederebbe miliardi di dollari di investimenti. Sebbene pesi massimi come Toyota e Nissan abbiano grandi impianti di produzione negli Usa, inoltre non saranno in grado di aumentare l'output abbastanza da compensare l'impatto delle tariffe. Le automobili hanno rappresentato il 28,3% di tutte le esportazioni giapponesi negli Stati Uniti nel 2024.