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Commissione UE indaga su aiuti Ungheria a fabbrica componenti

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La Commissione Europea ha avviato un’indagine approfondita per valutare se il sostegno pubblico che l’Ungheria intende concedere per la costruzione di un nuovo stabilimento di componenti automobilistici a Oszak Magyarország è in linea con le norme dell’ Ue sugli aiuti di Stato. Nel 2021, l’Ungheria aveva notificato alla Commissione l’intenzione di concedere alla Rubin NewCo Kft una cifra pari a 43,76 milioni di euro come sostegno pubblico per la costruzione di un nuovo stabilimento di componenti automobilistici nel nord dell’Ungheria regione di Oszak Magyarország. Progettato per acquisire la capacità di altri due siti produttivi europei appartenenti alla Gruppo Rubin l’impianto dovrebbe creare circa 1.500 posti di lavoro nell’Ungheria settentrionale, una cifra inferiore a quella ammissibile per gli aiuti regionali ai sensi delle norme dell’ UE sugli aiuti di Stato. Nel documento rilasciato dalla Commissione si precisa che l’Ungheria prevede di sostenere la costruzione del nuovo stabilimento di componenti per autoveicoli attraverso un contributo diretto di 43,01 milioni di euro e un beneficio fiscale di 0,75 milioni di euro.

L’importo totale dell’aiuto che le autorità ungheresi prevedono di concedere, espresso in percentuale dei costi di investimento ammissibili, è 31,76%, che sarebbe inferiore all’importo massimo di aiuto consentito per tale progetto (ovvero 31,88%). Tuttavia, la Commissione nutre dubbi sul fatto che la misura sia in linea con le norme dell’ Ue in materia di aiuti di Stato, in particolare gli orientamenti sugli aiuti di Stato a finalità regionale. In particolare, la Commissione ha deciso di avviare un’indagine approfondita per valutare se l’aiuto è proporzionato, nel senso che è limitato a quanto necessario per attrarre il investimenti nella regione svantaggiata e se la misura ha un ‘effetto incentivantè. A questo proposito, la Commissione esaminerà se la decisione della Rubin di realizzare il nuovo stabilimento in Ungheria è stata presa in quanto incentivata dallo Stato o se avrebbe riguardato quella zona anche senza il sostegno pubblico (le autorità ungheresi affermano che, senza l’aiuto, l’investimento sarebbe stato fatto in Turchia). La Commissione ora indagherà ulteriormente per determinare se queste preoccupazioni iniziali siano o meno da confermare.

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Giovedì 27 Ottobre 2022 - Ultimo aggiornamento: 28-10-2022 21:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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