Il simbolo Daimler

Daimler, vendite stabili nel 2019 a 3,34 ml di veicoli. Fatturato + 3% a 172,7 mld ma utili in calo da 7,6 a 2,7 miliardi

di Mattia Eccheli
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STOCCARDA – Il convitato di pietra della conferenza di bilancio di Daimler per l'esercizio 2019 è l'ex Ceo Dieter Zetsche. Che la scorsa primavera ha ceduto il timone allo svedese Ola Källenius, il suo “delfino”, che ha ereditato diversi contenziosi aperti. Il manager ha già presentato il conto a lavoratori (nei prossimi anni verranno soppressi 10.000 posti: le indiscrezioni sui 15.000 circolate alla vigilia dell'incontro non hanno trovato conferma, non ancora almeno) e azionisti. I primi riceveranno un bonus che nel migliore dei casi sarà inferiore ai 1.100 euro, di cui 500 una tantum (Fca ne riconosce quest'anno 1.350), pari a meno di un quinto dei 4.965 riconosciuti per il 2018, i secondi incasseranno una cedola di 90 cent contro i 3,25 dello scorso esercizio se l'assemblea di aprile approverà la proposta del Consiglio di Sorveglianza.

L'Ebit (il reddito operativo) è la dimostrazione delle questioni sospese: quello del gruppo è crollato da 11,1 a 4,3 miliardi, ma “rettificato” sarebbe di 10,3. Nelle scorse ore a Stoccarda hanno tirato un sospiro di sollievo perché il tribunale di Monaco ha respinto una delle maxi cause di risarcimento avanzate nell'ambito del cosiddetto Cartello dei Tir: Mercedes era stato il costruttore cui la Commissione Europea aveva inflitto la multa più alta, oltre un miliardo. A livello di gruppo, Daimler ha commercializzato nel 2019 3,34 milioni di veicoli, con una sostanziale stabilità rispetto al 2018 (3,35 milioni). Il fatturato è aumentato del 3% raggiungendo i 172,7 miliardi, ma gli utili hanno subito una forte contrazione, da 7,6 a 2,7. Il cash flow legato al business industriale è dimezzato: da 2,9 a 1,4 miliardi.

La divisione Cars della casa con la Stella è riuscita a consegnare 2.600 più auto (2.385.400) contabilizzando volumi vicini ai 94 miliardi, con una progressione di 800 milioni rispetto al bilancio precedente. Ma l'Ebit è precipitato del 53% a 3,359 miliardi a conferma delle difficoltà che Mercedes sta incontrando su vari fronti: legale, adeguamento alla normative sulle emissioni dei veicoli a gasolio e costi per i richiami connessi agli airbag Takata. Senza queste voci “straordinarie, l'Ebit sarebbe stato del 6,2% anziché del 3,6% (7,8% nel 2018).


La flessione delle vendite della divisione Trucks è stata del 6% a 448.500 unità, mentre i ricavi sono aumentati del 5% a 40,2 miliardi. L'Ebit ha ceduto “solo” l'11% a 2,463 miliardi. Nemmeno i veicoli commerciali hanno riservato soddisfazioni a Mercedes: la divisione Vans ha commercializzato quasi 17.000 Lcv più dello scorso anno superando quota 438 mila (+4%) contabilizzando anche un aumento del 9% del fatturato (quasi 15 miliardi), ma il risultato operativo è stato pesantemente negativo (-3 miliardi contro i 312 milioni di attivo del 2018). I bus hanno garantito volumi per 4,7 miliardi, in crescita del 5% con un Ebit in aumento del 7% a 283 milioni grazie alla ripresa del Brasile e ad un cambio favorevole. Il costruttore si aspetta riscontri importanti dall'eCitaro, la cui produzione è cominciata a Mannheim. La Daimler Mobility ha fatturato 28,6 milioni (+9%) assicurando un Ebit lievitato del 55% a 2,14 miliardi.

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Martedì 11 Febbraio 2020 - Ultimo aggiornamento: 20-02-2020 11:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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