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Renault 5 E-Tech ti porta nel futuro ma strizza l'occhio al passato. L'elettrica compatta è divertente da guidare
A dicembre il Cite, Comitato interministeriale per la transizione ecologica, ha detto sì allo stop alle immatricolazioni di auto diesel, benzina e ibride dal 2035. «L’Europa vuole anche l’Euro 7 (il nuovo diesel, ndr), standard che alle aziende automobilistiche costa tantissimo e come investimento rischia di sovrapporsi a quello elettrico. Quindi ci sono canali concorrenziali nell’ambito della stessa misura» dice in un’intervista ad un quotidiano Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica. «È una discussione aperta che nei prossimi mesi dovrà arrivare a una sintesi. E poi dobbiamo pensare allo smaltimento delle batterie - spiega - e non solo alla costruzione delle gigafactory». Quando avremo «il 70% dell’energia prodotta da rinnovabili avremo bisogno anche di una rete intelligente di smistamento». Su queste sfide non dobbiamo perdere tempo« aggiunge.
L’accordo fra Stellantis, il ministero dello Sviluppo economico «e il mio Ministero è in dirittura d’arrivo, ormai la gigafactory si farà a Termoli - sottolinea - credo che la cosa avverrà nelle prossime settimane». Cingolani aveva dato alle Regioni 6 mesi di tempo (che sono passati) per indicare i luoghi dove fare gli impianti per le rinnovabili: »Alcune Regioni hanno già dato una risposta, altre ci stanno lavorando. Il tema non è affatto semplice, ma i segnali sono molto positivi«. Per ridurre le emissioni «la soluzione non può essere solo l’auto full electric». Si può lavorare «su una generazione di ibridi, modernissimi, anche con prestazioni limitate e portare l’emissione reale di Co2 a valori talmente bassi da risultare alla fine estremamente competitivi rispetto a qualunque altro veicolo. In ogni caso, la transizione va fatta in un tempo lungo. Forzare troppo la mano sul veicolo elettrico crea uno sbilanciamento anche sulle materie prime».