Fca cede Magneti Marelli, maxicedola da 2 miliardi. L’azienda passa a Calsonic Kansei per 5,8 miliardi

Fca cede Magneti Marelli, maxicedola da 2 miliardi. L’azienda passa a Calsonic Kansei per 5,8 miliardi

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TORINO - Fca perfeziona la cessione di Magneti Marelli ai giapponesi di Calsonic Kansei, fornitore giapponese di componentistica auto, e ottiene 5,8 miliardi di euro in contanti. Per gli azionisti arriva il dividendo extra di 1,30 euro per un ammontare complessivo di 2 miliardi di euro. «Siamo grati ai dipendenti di Magneti Marelli per il loro impegno nel fornire prodotti innovativi e sostenere gli obiettivi di Fca», commenta Mike Manley, amministratore delegato di Fca. «Fca conferma il proprio impegno nei confronti di Magneti Marelli che continuerà ad essere un fornitore chiave - spiega Manley - e sono convinto che questa operazione garantirà un futuro solido ai dipendenti e agli altri stakeholder di Marelli. Questa cessione riconosce anche l’alto valore strategico di Magneti Marelli, migliora la nostra posizione finanziaria, consegna valore ai nostri azionisti e ci consente di concentrarci ancora di più sulla nostra gamma chiave di prodotto». Con il via libera all’operazione nasce un gruppo con un fatturato totale di 14,6 miliardi di euro, settimo fornitore automotive indipendente a livello globale.

Potrà contare su 170 fra stabilimenti e centri di ricerca e sviluppo, in Europa, Giappone, America e Asia. La nuova azienda sarà guidata da Beda Bolzenius, attuale ceo di Calsonic Kansei, che risiederà in Giappone. Ermanno Ferrari, ceo di Magneti Marelli, entrerà a far parte del board di Magneti Marelli Ck Holdings. «Siamo felici che oggi sia stata formalizzata la nostra unione in un’unica azienda. Nel corso degli ultimi mesi, abbiamo dedicato molto tempo a conoscerci. Il nostro rapporto con Fca rimane importante», sottolinea Bolzenius. «Oggi si chiude una fase che si conferma un’occasione persa sia da parte del sistema delle imprese italiano sia da parte del Governo, per mantenere all’interno del patrimonio industriale del nostro Paese un’eccellenza», commenta la Fiom che chiede «l’apertura di un tavolo di confronto con la nuova proprietà, a partire dalle prospettive produttive, occupazionali e contrattuali». Anche Raffaele Apetino della Fim sollecita «un incontro con la nuova proprietà anche alla luce di un nuovo assetto societario molto più internazionale e che sicuramente può creare occasioni di sviluppo di prodotto e soprattutto di occupazione nelle aziende Magneti Marelli in Italia».

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Giovedì 2 Maggio 2019 - Ultimo aggiornamento: 19:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2019-05-03 06:56:59
Pia illusione. I doppioni spariranno e spariranno dall' Italia....vedo un ottimo futuro per Magneti Marelli, ma non per la sua sede italiana...