Un operaio del settore auto al lavoro

Federmeccanica e sindacati, con transizione auto a rischio 70mila posti. Incontro con Draghi per accompagnare settore

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«Siamo decisamente preoccupati non possiamo più attendere per chiedere un colloquio al nostro presidente del consiglio e ai ministri competenti per aprire una discussione con noi sull’automotive», la sfida della transizione ecologica per il settore che si trova ad affrontare il settore mette a rischio «70mila operatori». Lo afferma Federico Visentin, presidente di Federmeccanica, in una conferenza stampa congiunta Federmeccanica e Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil sull’automotive. Subito incontro con Draghi e ministri per accompagnare settore. Si tratta, spiega Visentin, di «un settore rappresenta un altissimo numero di operatori di imprese e di dipendenti e si trova ad affrontare una sfida che non ha voluto, rispetto alla quale non è in ritardo. L’ auto viene presa oggi da una spinta come non abbiamo mai visto prima verso la transizione ecologica, ma che allo stato attuale io ho definito un sfida oggi impossibile», con il termine della vendita a trazione termica del 2035.

Si tratta di «un patrimonio che va preservato e ripensato per trovarne le condizioni per i rilancio, è uno scopo talmente importante, che ha bisogno dello sforzo di tutti, l’ho chiamata mission impossible, che non possiamo fare da soli ma abbiamo bisogno di collaborare con il governo, che può guidare ed accompagnare questa transizion»e. «C’è un tema di emergenza, ma per una volta vorremmo aprire una discussione per mettere sul tavolo un pò di visione strutturale -chiede il Presidente Federmeccanica - impostare delle condizioni per farla proprio la transizione ecologica» Anche se Stellantis non fa parte di Federmeccanica, dice Visentin, «mi auguro che Stellantis sia contenta che stiamo facendo questa parte, perché la stiamo facendo per il sistema Italia».

Per Federmeccanica il ruolo Cdp è «rilevantissimo» sopratutto «sui temi dimensionali» che «è forse la criticità più grande e non solo dell’automotive». E non basta essere ascoltati dal Mise. «Oltre al fatto che siamo congiunti, abbiamo costruito qualche idea che richiede un’attenzione complessa che non può riguardare solo un interlocutore, noi abbiamo bisogno di fare squadra comune, è il tempo che questo paese faccia una cabina di regia». 

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Giovedì 3 Febbraio 2022 - Ultimo aggiornamento: 04-02-2022 08:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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