Giuseppe Bono, alla guida da anni di Fincantieri

Fincantieri, Bono.« Il 2021 sarà in utile, nessun ordine cancellato. Commessa della Marina Militare per due sottomarini»

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ROMA - Il Covid si fa sentire sui conti Fincantieri ma il gruppo, sulla scorta di una ripresa manifestatasi già dal terzo e dal quarto trimestre 2020, si lancia ad annunciare un utile per il 2021. Lo conferma il "granitico" Giuseppe Bono, alla guida da anni: «Siamo fiduciosi di essere tornati sul percorso di crescita intrapreso qualche anno fa e di tornare in utile già quest’anno». E dal 2022 dovrebbe anche essere ripristinata la distribuzione del dividendo. Riguardo ai conti, approvati ieri dal Cda, il bilancio chiude con una perdita di 245 milioni di euro (148 nel 2019), al netto di oneri connessi al COVID-19 (euro 196 milioni) e oneri su contenziosi per amianto (euro 52 milioni). C’è di positivo che non è stato cancellato nemmeno un ordine, anzi, il carico di lavoro è stato confermato e proprio stamani, è stata annunciata una nuova commessa della Marina Militare italiana per due sottomarini di nuova generazione. Valore: 1,35 miliardi di euro. L’esercizio 2020 ha risentito di una perdita di produzione del 20% rispetto a quanto programmato ma sono state rispettate le consegne programmate delle unità cruise, sia pure con lo slittamento dei programmi produttivi.

I ricavi si sono attestati a 5,1 miliardi (-11% sul 2019) per effetto di una perdita di 3,2 milioni di ore di produzione, ma le previsioni, come ha annunciato oggi il general manager Fabio Gallia, sono di una significativa crescita, al 25%-30%, pari a 6,5-6,8 miliardi. L’Ebitda si è attestato a 314 milioni (320 nel 2019) e l’Ebitda margin a 6,1%, (5,5% nel 2019). Ma un buon risultato lo si è avuto anche nella creazione in Italia di oltre 500 posti di lavoro - diretti - e di 2.500 nell’indotto, e negli investimenti fatti per 309 milioni. Solido è anche il carico di lavoro complessivo, 116 navi, con consegne fino al 2029, ed euro 35,7 miliardi (6,1 volte i ricavi), di cui soft backlog per circa euro 7,9 miliardi. C’è poi il dato difficilmente quantificabile del risultato d’immagine, con quel Ponte di Genova in tricolore, realizzato nei tempi (record) previsti. Nonché tutte le altre iniziative nel ricco panorama di attività industriali. Infine, il titolo: in apertura ha avuto una impennata del 3%, poi, in linea col listino, ha chiuso a -1,01%.

Inoltre Leonardo ha firmato un contratto con Fincantieri del valore di circa 150 milioni di euro per la fornitura di equipaggiamenti per i primi due sottomarini U212 ‘Near Future Submarines’, che entreranno a far parte della flotta della Marina Militare Italiana a partire dal 2027. Si tratta, spiega l’azienda con una nota, «di dotazioni strategiche per la sorveglianza e la protezione degli spazi subacquei italiani e internazionali». In particolare, «il contratto prevede la progettazione e realizzazione di un Combat Management System di nuova generazione». Leonardo «fornirà, inoltre, un laboratorio di simulazione e training che verrà installato presso il Centro Addestramento Sommergibili della Marina Militare Italiana a Taranto, nonchè supporto logistico iniziale, incluso l’addestramento del personale e un primo set di parti di rispetto».

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Sabato 27 Febbraio 2021 - Ultimo aggiornamento: 14:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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