LENS - Martedi prossimo, nei pressi di Lens, in Francia, aprira i battenti la prima fabbrica di batterie per auto elettriche del Paese: un evento industriale di grande rilievo per Parigi, che vuole garantirsi l’indipendenza dal gigante cinese e diventare addirittura esportatrice entro la fine del decennio. E uno dei cavalli di battaglia di Emmanuel Macron: la reindustrializzazione comportera la produzione di batterie in Francia e in Europa, in un momento in cui la Cina ha preso un notevole vantaggio in questo campo. ACC (Automotive Cell Company), una joint venture al 50% tra TotalEnergies, Stellantis (nata dalla fusione di PSA e Fiat-Chrysler) e Mercedes-Benz, e quindi la prima ad aprire la sua «gigafactory» in Francia.
Attualmente in Europa ne sono in funzione solo pochi, ma i progetti sono fiorenti nel Vecchio Continente, dove negli ultimi anni ne sono stati annunciati circa cinquanta. Nel nord della Francia, un’area emblematica della deindustrializzazione del Paese, quattro impianti dovrebbero entrare in funzione entro la fine del decennio. Il primo di questi e l’ACC di Billy-Berclau, vicino al sito storico di PSA a Douvrin, che dovrebbe essere seguito da un progetto del gruppo sino-giapponese AESC-Envision a Douai (Nord), che produrra per Renault dall’inizio del 2025. La start-up Verkor di Grenoble - sostenuta da Renault, Schneider Electric e Arkema - prevede di avviare la produzione nel suo impianto di Dunkerque a partire dalla meta del 2025, sempre per il gruppo Renault. Infine, ProLogium, gruppo taiwanese specializzato in batterie «solide», ha annunciato a meta maggio il suo insediamento a Dunkerque, con inizio della produzione previsto per la fine del 2026.