Il cancelliere tedesco Friedrich Merz

Germania, cancelliere Merz categorico: «Farò di tutto per revoca a stop Ue su motore a combustione entro 2035»

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«In base a quello che posso fare nell'Unione Europea e con i partner dell'Unione Europea, per quello che dipenderà da me, non ci sarà un taglio netto nel 2035 e farò tutto il possibile per raggiungere questo obiettivo». Lo ha detto il cancelliere federale Friedrich Merz al termine del vertice con i rappresentanti del settore automobilistico. Che ha poi aggiunto: «abbiamo bisogno di flessibilità e ciò significa chiaramente che l'industria automobilistica desidera incoraggiare la ricerca in tutte le tecnologie di motore immaginabili e garantire che raggiungano insieme l'obiettivo della neutralità climatica in vari modi». Il vertice dell'auto voluto dal cancelliere federale Friedrich Merz ha mostrato, quantomeno nella sua conferenza stampa finale, una certa unità d'intenti. Tutti i protagonisti hanno ribadito la piena intenzione di lavorare per la svolta energetica ma hanno chiesto «flessibilità". In questo senso comune è stata la richiesta della presidente dell'Associazione dell'industria automobilistica tedesca Hildegard Mueller e della segretaria del sindacato Ig-Metal Christiane Benne.

Entrambe hanno sottolineato la necessità di una più lunga fase di transizione, che permetta la possibilità di continuare a investire, a perfezionare e a produrre modelli non interamente elettrici. «Abbiamo bisogno di due cose dalla politica di Berlino e Bruxelles: in primo luogo, un'offensiva a tutto campo per la mobilità elettrica e, in secondo luogo, una maggiore flessibilità delle norme sulle emissioni di CO2 per i motori ibridi e i carburanti alternativi» ha affermato Benne. Anche Mueller ha ribadito la centralità dell'elettrico: «abbiamo investito miliardi nell'avvio della mobilità elettrica e continueremo a farlo anche nei prossimi quattro anni, con circa 320 miliardi di euro destinati alla ricerca, allo sviluppo e alla digitalizzazione e 220 miliardi di euro destinati alla costruzione e alla ristrutturazione di impianti». Ma ha poi ribadito che «nel mondo esistono diverse opzioni tecnologiche» e dunque "è necessario offrire diverse tecnologie neutrali dal punto di vista climatico». Merz ha fatto sue queste preoccupazioni, ha ribadito la centralità «strategica» dell'industria automobilistica e ha poi sottolineato che il 2035 non può essere l'anno per un «taglio netto». Merz ha precisato che quella dell'elettrico è la «strada principale», «la cosa più importante è che la strada verso la mobilità elettrica è stata aperta.

Questo percorso proseguirà e, secondo le previsioni, sarà la tecnologia di propulsione centrale dei prossimi anni, almeno stando a quanto possiamo valutare oggi dal punto di vista tecnologico. Questo percorso sarà portato avanti con coerenza dall'industria con il sostegno dei lavoratori». Tuttavia, il cancelliere federale ha aggiunto: «esistono altre tecnologie. È soprattutto vero che abbiamo bisogno di tempo per testare e introdurre queste tecnologie sul mercato. Probabilmente la valutazione di uno dei grandi produttori, condivisa probabilmente anche da altri, è corretta: entro il 2035 potremo raggiungere solo circa il 50% di penetrazione del mercato con la mobilità elettrica nel settore delle autovetture». 

Il vertice dell'auto voluto dal cancelliere federale Friedrich Merz ha mostrato, quantomeno nella sua conferenza stampa finale, una certa unità d'intenti. Tutti i protagonisti hanno ribadito la piena intenzione di lavorare per la svolta energetica ma hanno chiesto «flessibilità". In questo senso comune è stata la richiesta della presidente dell'Associazione dell'industria automobilistica tedesca Hildegard Mueller e della segretaria del sindacato Ig-Metal Christiane Benne. Entrambe hanno sottolineato la necessità di una più lunga fase di transizione, che permetta la possibilità di continuare a investire, a perfezionare e a produrre modelli non interamente elettrici. «Abbiamo bisogno di due cose dalla politica di Berlino e Bruxelles: in primo luogo, un'offensiva a tutto campo per la mobilità elettrica e, in secondo luogo, una maggiore flessibilità delle norme sulle emissioni di CO2 per i motori ibridi e i carburanti alternativi» ha affermato Benne. Anche Mueller ha ribadito la centralità dell'elettrico: «abbiamo investito miliardi nell'avvio della mobilità elettrica e continueremo a farlo anche nei prossimi quattro anni, con circa 320 miliardi di euro destinati alla ricerca, allo sviluppo e alla digitalizzazione e 220 miliardi di euro destinati alla costruzione e alla ristrutturazione di impianti». Ma ha poi ribadito che «nel mondo esistono diverse opzioni tecnologiche» e dunque "è necessario offrire diverse tecnologie neutrali dal punto di vista climatico».

Merz ha fatto sue queste preoccupazioni, ha ribadito la centralità «strategica» dell'industria automobilistica e ha poi sottolineato che il 2035 non può essere l'anno per un «taglio netto». Merz ha precisato che quella dell'elettrico è la «strada principale», «la cosa più importante è che la strada verso la mobilità elettrica è stata aperta. Questo percorso proseguirà e, secondo le previsioni, sarà la tecnologia di propulsione centrale dei prossimi anni, almeno stando a quanto possiamo valutare oggi dal punto di vista tecnologico. Questo percorso sarà portato avanti con coerenza dall'industria con il sostegno dei lavoratori». Tuttavia, il cancelliere federale ha aggiunto: «esistono altre tecnologie. È soprattutto vero che abbiamo bisogno di tempo per testare e introdurre queste tecnologie sul mercato. Probabilmente la valutazione di uno dei grandi produttori, condivisa probabilmente anche da altri, è corretta: entro il 2035 potremo raggiungere solo circa il 50% di penetrazione del mercato con la mobilità elettrica nel settore delle autovetture». 

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giovedì 9 ottobre 2025 - Ultimo aggiornamento: 18:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA