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BERLINO – Con una volata finale da oltre 314.000 immatricolazioni (+38,1%), il mercato tedesco dell'auto ha chiuso in attivo il tormentato 2022. L'Ufficio federale dei trasporti ha contabilizzato 2,65 milioni di nuove registrazioni con una crescita dell'1,1%. Imprese e, soprattutto, privati (+5%) hanno approfittato della disponibilità di prodotto e anche sfruttato per quanto possibile gli incentivi pubblici che il nuovo governo di socialdemocratici, verdi e liverali ha già pianificato di ridurre: quelli riservati ai veicoli aziendali verranno completamente eliminati con l'autunno. Circa le tinte di carrozzeria, grigio (30,6%), nero (26,4%) e bianco (20,5%) hanno fatto il pieno, con le donne più propense a scegliere colori alternativi e più allegri.
La quota delle elettrificate ha sfiorato il 50% (48,9% per la precisione): nel corso del 2022 sono state targate 827.321 ibride (+9,6%), di cui 362.093 plug-in (+11,3%), e addirittura 470.559 elettriche pure (+32,2%). Malgrado una flessione delle immatricolazioni dell'11,2%, le auto a benzina hanno rappresentato il 32,6% dei volumi, mentre quelle alimentate a gasolio hanno inciso per il 17,8% contro il 20% di un anno fa. Questi dati spiegano la forte riduzione delle emissioni della flotta di nuova immatricolazione: lei Co2 sono scese in dodici mesi da 118,7 a 109,6 g/km.
In dicembre addirittura quattro marchi sono cresciuti in tripla cifra. Il balzo più significativo, seppur con una quota dello 0,3%, lo fatto registrare Ds: +374% (+91% nel corso del 2022). Altri due brand del gruppo Stellantis hanno chiuso l'anno alla grande: nel mese Jeep ha raggiunto una penetrazione (1,4%) più che doppia a quella dei dodici mesi con un aumento dei volumi del 206% (+27,3 da gennaio in poi), mentre Alfa Romeno è lievitata del 167% (+22,3% nel 2022) con 491 auto targate (3.657). Tesla ha archiviato dicembre con un +163% che ha portato il bilancio annuale a +76,2% con quasi 70.000 auto consegnate e una quota del 2,6% (5,6% nel mese).
Da gennaio in poi, tuttavia, la casa automobilistica che ha contabilizzato il maggior tasso di crescita è stata Polestar: +166,4% con poco più di 7.000 vetture immatricolare e una penetrazione dello 0,3%. Malgrado l'esaltante chiusura del 2022, venti marchi hanno perso terreno, fra i quali alcuni tedeschi. Tipo Volkswagen (-1,1%), che resta sempre il più venduto (18,1% di share), e Bmw (5,7%) con una penetrazione del 7,9%. I costruttori che hanno ceduto di più sono però smart (-49,3%), ormai una joint venture tra Mercedes e Geely, e Suzuki (-43,1%).