La sede General Motors a Detroit

GM cede a pressing Trump e riduce maxi licenziamenti in Usa. Salvi 2.700 posti lavoro su 3.300

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NEW YORK - General motors sembra cedere al pressing del presidente americano, Donald Trump. Il gruppo che lo scorso 26 novembre ha annunciato oltre 14mila esuberi e la chiusura di cinque impianti (di cui quattro in Usa e uno in Canada) ha detto che 2.700 dei 3.300 posti di lavoro nelle fabbriche destinati a essere eliminati saranno invece salvati. Quei posti verranno trasferiti in altre fabbriche americane del gruppo a partire dall’anno prossimo.

Gm intende ancora eliminare circa 8mila colletti bianchi e altri 2.600 operai in Canada. Ieri in una intervista su Fox, Trump aveva fatto riferimento al Ceo di Gm, Mary Barra, dicendo: «Non mi piace quello che ha fatto». Per lui, la prima donna al mondo a finire alla guida di un gruppo auto si sta sbagliando e a lei ha promesso che Gm «non sarà trattato bene». Il titolo Gm sale dello 0,5% a 35,30 dollari ma da inizio anno ha perso il 13,7%.

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Venerdì 14 Dicembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 16-12-2018 13:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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