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MOSCA - Bmw ha deciso di fermare l’impianto di Avtotor a Kaliningrad - la città più occidentale della Russia, exclave tra Polonia e Lituania - e tutte le forniture al mercato russo dall’estero. Lo ha reso noto all’agenzia Interfax l’ufficio russo del gruppo. «Alla luce dell’attuale situazione geopolitica, il Gruppo BMW sospende le forniture al mercato russo, così come la produzione locale di automobili. Ulteriori decisioni verranno prese a seconda dell’evoluzione della situazione», si legge in un comunicato.
«Al momento, stiamo lavorando a soluzioni che, nonostante le forniture limitate di pezzi di ricambio, ci consentano di onorare pienamente i nostri obblighi di garanzia nei confronti dei clienti. Continueremo inoltre a fornire servizi di manutenzione per le automobili dei nostri clienti nel rispetto di tutti gli standard del Gruppo BMW», conclude la nota. L’elenco delle aziende internazionali che scaricano la Russia si allunga con Ford che spende le sue attività nel paese con effetto immediato fino a data da destinarsi. Lo annuncia la stessa compagnia in una nota, sottolineando di non avere «significative attività» in Ucraina. «Abbiamo però un forte contingente di ucraini che lavora a Ford in tutto il mondo e continueremo a sostenerli», aggiunge Ford.
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