
Immatricolazioni auto, l'Italia sorpassa la Francia: da inizio anno 722 mila contro 673 mila
Le vendite di automobili nuove in Italia continuano a stentare. Guardando i dati del Ministero dei Trasporti, nei primi cinque mesi di quest’anno la flessione rispetto al 2024 è di poco superiore allo 0,5%. Se però ci si rapporta ai volumi del 2019 il crollo va oltre il 20%. Non è una soluzione facile a livello europeo, ancora di più per la Francia. Secondo le elaborazioni della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) sui dati della Plateforme automobile (PFA) e dell’Associazione dei Costruttori automobilistici europei (ACEA) in Francia il tonfo rispetto ai volumi precedenti alla pandemia da Covid-19 è del 28%.
Fatto che porta ad un sorpasso storico: da inizio anno infatti si sono immatricolate più auto in Italia che in Francia, più 722 mila contro poco meno di 673 mila. Un distacco – intorno al 7% - che andrà monitorato nei prossimi mesi, ma che trova una prima probabile spiegazione nelle stringenti regole francesi che premiano le auto a zero emissioni di anidride carbonica (CO2), di fatto le elettriche ma non tutte, e penalizzano le altre”.
Il bonus-malus écologique introdotto sin dal 2008, con il fine di essere neutrale per le finanze pubbliche e indirizzare l’industria automobilistica, si è evoluto negli anni con una riduzione dell’importo dei premi e della platea di auto beneficiarie e un notevole aumento del valore delle penalità e del numero di auto colpite.
“Questo effetto – sostiene Antonio Sileo, direttore del programma di ricerca Sustainable Mobility della FEEM– è un’offerta stravolta (le regole francesi si sommano alle già severe norme valide in tutta l’Unione Europea) che pare incontrare sempre meno la domanda, e dunque preferenze e bisogni dei consumatori. Da inizio 2025 è del 8,2% la flessione del totale delle immatricolazioni e del 7,1% se si considerano le sole vetture elettriche. Una dinamica a cui prestare attenzione perché, se si vendono meno auto rallenta il rinnovo del parco circolante, che nel frattempo non va diminuendo, ed è anche più difficile ridurre le emissioni”.