Un parco auto

Incentivi auto: per Unrae, Anfia e Federauto priorità assoluta è rifinanziare i bonus per evitare un crollo ancora più pesante

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ROMA - Il dato sulle immatricolazioni di febbraio, calate del 12,3% A 142.998 unità, «conferma la pesante condizione in cui versa il mercato dell’automotive, una situazione critica che fa presagire un drammatico e ulteriore peggioramento quando prevedibilmente a fine marzo, inizio aprile, i fondi destinati agli incentivi saranno esauriti». Lo ha detto Michele Crisci, Presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, sottolineando che i dati elaborati da Unrae «indicano nel 2020 una perdita di fatturato per il settore pari a 10 miliardi di euro, che per le casse dello Stato si traduce in mancate entrate in termini di Iva per 1,8 miliardi», una cifra «rilevante alla quale, nell’ipotesi pessimistica di una ulteriore depressione del mercato dell’ auto, si rischia di aggiungere anche la chiusura di aziende e la perdita di migliaia di posti di lavoro con i relativi danni economici e sociali».

Per questo, l’auspicio è che «il Governo faccia propria l’analisi sui dati sconfortanti del settore e decida di rinnovare quanto prima il sistema degli incentivi, il cui utilizzo sta dimostrando un grosso beneficio ambientale», ha detto Crisci, spiegando che «le nostre valutazioni, basate sui dati delle vendite, indicano che l’incentivazione governativa dei mesi estivi è stata usata per il 60% per l’acquisto di auto verdi ed Euro 6 a fronte della rottamazione di vetture obsolete e inquinanti». «Nel secondo mese dell’anno, assistiamo nuovamente a una performance negativa del mercato dell’ auto, visto che volumi così bassi non si vedevano da febbraio 2015. Pur in presenza di un migliorato clima di fiducia di consumatori e imprese, anche grazie alla ritrovata stabilità politica, con l’avvio delle attività del nuovo Governo, sull’opportunità attuale all’acquisto di beni durevoli, fra cui l’automobile, da parte dei consumatori, si rileva un peggioramento nel mese, evidentemente per via di una situazione economica ancora critica che necessita di tempo e interventi adeguati ad una vera ripartenza». Lo sottolinea Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia.

«Le misure di incentivazione alla domanda, in vigore fino a fine giugno - osserva - si confermano indispensabili per sostenere il comparto in un momento delicato. «La perdita registrata a febbraio evidenzia che stiamo fronteggiando una situazione di mercato di oggettiva difficoltà, attenuata solamente dagli incentivi introdotti dalla Legge di bilancio 2021 e se guardiamo ai dati del 2019, la realtà dei numeri è ben peggiore: la flessione è del -19,9% sul mese e -19,5% da inizio anno». È quanto dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto. «Si pone con urgenza il tema del rifinanziamento, pena un crollo del mercato, degli incentivi della fascia 61-135 g/km di CO2, le cui risorse sono già state impegnate per oltre il 61% e termineranno nelle prossime settimane, quindi ben prima della naturale scadenza stabilita dalla legge per il loro utilizzo.

È evidente come il contributo allo svecchiamento del parco auto dato dai veicoli Euro 6 di ultima generazione, anche benzina e diesel, è nettamente prevalente rispetto a quello fornito dai veicoli a bassissime o zero emissioni, i cui numeri assoluti restano ancora marginali, sebbene in forte accelerazione in termini di crescita percentuale». «Dunque - continua De Stefani - se l’obiettivo è rinnovare il parco circolante auto del nostro Paese, troppo anziano e per questo inquinante e poco sicuro (non dimentichiamo che oltre il 56% è ante Euro 5), occorre investire sul settore in modo ampio, responsabile, continuato e ben definito nel lungo periodo, fino a quando l’obiettivo non è raggiunto».

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Venerdì 12 Marzo 2021 - Ultimo aggiornamento: 13-03-2021 19:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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