Jaguar-Land Rover riprende produzione in Gb dopo cyberattacco. Governo inglese conferma aiuti

FE, Drugovich (Andretti): «Oggi i tempi sono giusti per questo mondiale. Prima non si erano "incastrati"»

FE, Mortara (Mahindra) di nuovo il più veloce nei test. Bene anche le Porsche. Cassidy (Citroen) e Barnard (Ds Penske) 6° e 7°

FE, da Costa (Jaguar Tcs): «Stagione impegnativa. Saranno i dettagli a fare la differenza»
Scatterà «nei prossimi giorni» una ripresa «parziale» della produzione dei due storici stabilimenti automobilistici basati in Inghilterra di Jaguar Land Rover (Jlr), marchio britannico passato da anni sotto il controllo del colosso indiano Tata, paralizzati da settimane per gli effetti di un vasto cyberattacco. Lo hanno annunciato oggi i vertici aziendali in un comunicato rivolto a dipendenti, concessionari e fornitori di componenti.
La ripresa non cancella tuttavia le perdite, di fronte alle quali il governo laburista di Keir Starmer si è risolto in questi giorni a intervenire, a garanzia di una linea di credito da 1,5 miliardi di sterline chiesta dal gruppo a una banca privata. Tanto più sullo sfondo delle denunce dei sindacati contro la messa a zero ore e zero stipendio di diversi lavoratori. La pesante incursione informatica è oggetto di indagini che devono ancora far luce sulla matrice. Appare comunque analoga a quelle che in estate avevano colpito varie catene della grande distribuzione nel Regno Unito, attribuite alla fine a bande criminali di hacker dedite all'estorsione.




