Viabilità a Berlino

La Germania dell'auto cede un altro 19% in febbraio, solo nel 2007 volumi più bassi. Volano Smart e Tesla

di Mattia Eccheli
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BERLINO – Nuovo crollo del mercato tedesco dell'auto in febbraio. Dopo il -31% di gennaio, lo scorso mese le immatricolazioni di sono scese del 19% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Solo nel 2007, ma per effetto di un aumento dell'Iva, i volumi di febbraio erano stati inferiori a quelli contabilizzati quest'anno a quasi 194.500 unità. Il saldo negativo nel cumulato del bimestre è di poco superiore al 25% con 364.000 registrazioni. 

La quota delle vetture aziendali ha raggiunto il 70%, con una flessione del 15,2%. Attraverso il redditizio canale privati sono state vendute il 27% di auto in meno. Un calo preoccupante, soprattutto perché nel 2020 erano state proprio le famiglie a “sostenere” il mercato. Il dato sembra andare in controtendenza rispetto alla fiducia manifestata dai costruttori, che si aspettano una forte accelerazione, almeno nella seconda parte dell'anno.

Lo scorso mese Tesla e Smart sono andate particolarmente bene, con crescite percentuali del 180 e del 123%. Non a caso sono anche i due marchi “in attivo” nel bimestre: rispettivamente a +125 e +321%. In febbraio hanno registrato un andamento positivo solo pochi marchi: Land Rover (+23,4%), Mini (+18,6%), SsangYong (+8,4%) e Porsche (+3,6%). Cali pesanti, invece, per Honda (-62,8%), Mazda (-59,6%), Mitsubishi (-55,9%), Suzuki (-52,3%), Dacia (-51,3%), Jaguar (-45%) e Ford (-40,1%). Fra i brand del gruppo Stellantis, il risultato migliore lo ha ottenuto Alfa Romeo, che ha ceduto appena il 2%. Il neonato gruppo ha designato un nuovo responsabile per il Paese: si tratta di Amaury de Bourmont, al quale è stata assegnata anche la responsabilità per Fca, oltre a quella che già deteneva per Psa. Subentra a Maria Grazia Davino, promossa a capo di Vendite e Marketing di Stellantis in Europa.

Nel bimestre, il marchio del gruppo che ha ceduto meno è Opel (-13,9%). Il Biscione ha perso il 16,3% Fiat il 18,5%, Peugeot il 22,5%, Jeep il 30,1% e Ds il 52,7%. Porsche ha sfiorato la parità: con 3.730 immatricolazione ha contabilizzato un -0,4%. Volvo è contenuto le perdite a una cifra: -5,2%. Le flessioni più importanti sono state di Honda (-67%), Jaguar (-63,8%), Mitsubishi (-61,3%) e Mazda (-60%). Volkswagen, con una quota del 20,4%, ma una contrazione del 20,2%, è il brand che ha venduto di più. Quello dei Suv (22,2%) resta il segmento principale, malgrado una flessione del 12,7%.

Ancora in crescita le immatricolazioni di auto elettriche: 18.278 (+124,2%). La quota di mercato delle elettrificate (52.704 ibride), incluse le plug-in (21.879) è del 36,5%, lo stessa del mese di gennaio. Le vendite di vetture a gasolio sono scese del 35%, con uno share di poco superiore al 25%. Le emissioni medie di Co2 delle auto registrate in febbraio sono calate del 15,4% a 126,5 g/km.

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Mercoledì 3 Marzo 2021 - Ultimo aggiornamento: 05-03-2021 12:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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