La fabbrica inglese di Sunderland dove si produce la Nissan Qashqai

Lawther, Nissan Europa: «Noi siamo per restare nella UE, la Brexit ci penalizzerebbe»

di Mattia Eccheli
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SAN PIETROBURGO – “Non chiamiamolo Brexit: è un referendum”, puntualizza Colin Lawther, senior vice president per Manifacturing, Supply Chain Managment and Purchasind Europe, che nello stabilimento russo di San Pietroburgo ha salutato il debutto della nuova Nissan Murano. Nei giorni scorsi la filiale d'Oltremanica ha scritto a tutti i propri dipendenti del Regno Unito per chiarire la posizione della società: “Nissan è per la permanenza nell'Unione Europea – precisa il top manager – Ma naturalmente sono i cittadini a dover decidere”.

Avete perfino dovuto portare in tribunale i favorevoli all'uscita dell'UE...
“Non ci hanno lasciato altra scelta. Avevano utilizzato impropriamente il nostro logo ed anche usato impropriamente la dichiarazione di uno dei massimi dirigenti di Nissan”.
Nissan, come altre costruttori, ha investito molto nel Regno Unito.
“Abbiamo investito in un paese europeo per produrre veicoli per l'Europa”.

Significa che se il Regno Unito decidesse per l'addio all'UE, Nissan cambierebbe strategia?
“Nissan dovrebbe riconsiderare i propri investimenti”.
Cosa accadrebbe? Chiudereste fabbriche, licenziereste personale?
“Di sicuro il giorno dopo il voto cambierebbe il rapporto di cambio”.

Tutto qui?
“Nel brevissimo periodo, due o tre anni, non succederebbe praticamente niente. Quello che accadrebbe dopo dipenderà dagli eventuali accordi che verranno raggiunti tra l'Unione ed il Regno Unito. Ma la posizione di Nissan è chiara: noi siamo per restare nell'UE”.
Altro tema scottante. Novità dalla Corea del Sud, dove il governo vi accusa di aver manipolato sulle emissioni di Qashqai?
“I nostri veicoli, come quelli di tutti gli altri costruttori, sono stati sottoposti a controlli praticamente ovunque. E non è stata riscontrata alcuna anomalia. Il governo della Corea interpreta la norma in un modo sul quale noi non siamo assolutamente d'accordo”.

È solo una questione di interpretazioni?
“Mettiamola così, allora. Nissan non ha mai avuto, non ha e non avrà mai alcun sistema per frodare sulle emissioni”.
La nuova Murano tornerà in Italia e nell'Europa occidentale?
“Non esistono piani in proposito”.
Anche la Russia vi sta dando qualche grattacapo: il mercato è crollato.
“Il nostro, qui, è un investimento a lungo termine. Per quando il mercato si riprenderà, e si riprenderà ne sono certo, noi saremo pronti”.

Altri costruttori si sono ritirati.
“Noi no. Siamo venuti per restare. La Russia ha grandi potenzialità. In Europa i mercati sono saturi: la media è quasi di un auto per abitante, mentre qui il settanta per cento della popolazione non ha ancora una vettura propria”.
Un “matrimonio” di interesse.
“Di coerenza: investiamo, diamo lavoro e vogliamo vendere. Vogliamo costruire un rapporto di fiducia. Non vogliamo essere di quelli che ci sono o arrivano solo quando le cose vanno bene”.
Nissan rivendica di aver inventato il segmento dei crossover, che adesso è affollatissimo: avete paura dei rivali?
“Paura no, pressione sì. Per restare leader è necessario continuare ad innovare. E noi lo facciamo. E infatti a me pare sempre che in molti continuino a copiarci: si guardi in giro e mi dica quanti modelli assomigliano al nostro Qashqai”.
 

 

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Sabato 25 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 14:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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