«Le attività umane sono state considerate troppo spesso nocive per la natura e la prospettiva ‘green’ è stata perseguita anche a costo di sacrificare intere filiere produttive e industriali, come quella dell’automotive. Nessuno ha mai negato che l’elettrico possa essere una parte della soluzione per la decarbonizzazione dei trasporti, ma non ha alcun senso auto-imporsi il divieto di produrre auto a diesel e benzina a partire dal 2035 e condannarsi di fatto a nuove dipendenze strategiche, come l’elettrico cinese. Sostenere il contrario è stata semplicemente una follia ideologica, che lavoreremo per correggere». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo al via da domani a Bruxelles.
«Ridurre le emissioni inquinanti è la strada che vogliamo seguire, ma con buon senso e concretezza, sfruttando tutte le tecnologie disponibili senza andare a scapito della sostenibilità economica e sociale, difendendo e valorizzando così le produzioni europee e salvaguardando decine di migliaia di posti di lavoro. Con lo stesso approccio ci siamo battuti per modificare la direttiva sulle case ‘green’, nella quale siamo riusciti ad eliminare l’obbligo di passaggio di classe energetica in capo ai proprietari. Gli obiettivi della direttiva rimangono, però, ancora troppo ravvicinati e troppo onerosi, soprattutto in assenza di incentivi europei. E lo sono tanto più per l’Italia, che deve fare i conti con la voragine creata nei conti pubblici dal Superbonus 110%. È tra le nostre priorità rimettere mano anche a questa normativa».