Una fabbrica automobilistica

Mercato auto, ancora un crollo: in Italia -27,5% vendite di dicembre. +5,5% nel 2021 ma -24% sul 2019

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Nel mese di dicembre 2021 in italia le immatricolazioni auto sono state 86.679, in calo del 27,5% rispetto alle 119.620 unità dello stesso mese del 2020. Nell’intero 2021, le immatricolazioni nel nostro Paese sono state 1.457.952, in crescita del 5,5% in confronto al 2020. I livelli del 2021 restano inferiori a quelli del periodo pre-pandemia: nel 2019 erano state immatricolate 1,9 milioni di auto. Nel 2021 il gruppo Stellantis ha immatricolato in Italia 549.775 auto, il 2,6% in più del 2020. La quota è par al 37,7% rispetto al 38,8% dell’anno precedente. A dicembre il gruppo ha venduto 31.687 auto, in calo del 34,8%, con la quota che scende al 36,6% dal 40,6%. I trasferimenti di proprietà sono stati 274.998 a fronte di 276.665 passaggi registrati a dicembre 2020, con una diminuzione dello 0,60%.

Il volume globale delle vendite mensili, pari a 361.677, ha interessato per il 23,97% vetture nuove e per il 76,03% vetture usate. Nel mese di dicembre, secondo i dati forniti dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, l’ auto più venduta in Italia si conferma Fiat Panda con 6.524 unità. Seguono sul podio Dacia Duster (2.713 unità) e Toyota Yaris Cross (2.389 unità). Al quarto posto Lancia Ypsilon con 2.210 unità, seguita da Fiat 500 X (2.095 unità), Jeep Renegade (2.074), Fiat 500 (1.751), e Jeep Compass (1.680). Chiudono la classifica delle 10 auto più vendute in Italia Peugeot 3008 (1.619) e Volkswagen Polo (1.546). Il dato finale delle immatricolazioni del 2021 (1.457.952 unità totali) segnano «un magro recupero del +5,5% sull’anno horribilis 2020 e un pesante affondo del -24% sul 2019, con oltre 450.000 unità perse».

Lo segnala Federauto, la Federazione dei concessionari auto, che attraverso il suo presidente Adolfo De Stefani Cosentino parla del 2021 come di «un altro anno davvero complicato per le nostre imprese e più in generale per l’intero settore automotive avvolto in un potente vortice trasformatore, tra trascinamento della pandemia, crisi dei microchip e delle materie prime e corsa all’elettrico». «L’Unrae ribadisce il forte sconcerto per la decisione delle Istituzioni di non assegnare nella Legge di Bilancio le risorse economiche necessarie per incentivare il mercato dell’ auto con un piano triennale. Finora, le pur scarse risorse destinate con interventi ‘stop and gò hanno avuto un impatto positivo nel promuovere la mobilità elettrica: le immatricolazioni di veicoli full-electric, plug-in hybrid e hybrid sono, infatti, aumentati del 274% nell’ultimo anno e mezzo, con indubbio impatto positivo sul rinnovo del parco e sulla riduzione emissioni». Lo afferma il presidente Michele Crisci. «L’assenza di una strategia almeno di medio periodo, con un piano di interventi organico - aggiunge Crisci - farà ricadere i costi economici della transizione sui consumatori, e i costi sociali sui lavoratori di un comparto che genera un fatturato commisurabile al 20% del Pil. Di fronte al segnale scoraggiante di una Legge di Bilancio priva di attenzione verso un settore fondamentale della transizione ecologica l’Unrae sostiene la necessità urgente di istituire un tavolo di lavoro che definisca una strategia volta a incentivare la diffusione di vetture di ultima generazione, accelerare il rinnovo del parco circolante, promuovere le infrastrutture di ricarica e varare la riforma fiscale del settore».

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Lunedì 3 Gennaio 2022 - Ultimo aggiornamento: 04-01-2022 10:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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