ROMA - Il mercato automobilistico italiano torna a rallentare, forse anche a causa delle tensioni politiche. In maggio la motorizzazione ha immatricolato 199.113 autovetture, con una variazione di -2,78% rispetto a maggio 2017, quando ne sono state immatricolate 204.807 (nel mese di aprile 2018 sono state invece immatricolate 171.752 autovetture, con una variazione di +6,7% rispetto ad aprile 2017, quando ne sono state immatricolate 160.969). Nello stesso periodo di maggio 2018 sono stati registrati 403.987 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -2,23% rispetto a maggio dell’anno scorso, quando ne sono i 413.209 (nel mese di aprile 2018 sono stati invece registrati 358.022 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +1,52% rispetto ad aprile 2017, durante il quale ne furono registrati 352.676).
In maggio il volume globale delle vendite (603.100 autovetture) ha interessato per il 33,01% auto nuove e per il 66,99% auto usate. Nel periodo gennaio-maggio 2018 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 945.677 autovetture, con una variazione di -0,34% rispetto al periodo gennaio-maggio 2017, quando ne sono state immatricolate 948.938. Nello stesso periodo di gennaio-maggio 2018 sono stati registrati 1.947.473 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -3,31% rispetto a gennaio-maggio 2017, quando ne sono stati registrati 2.014.128.
«L’Unrae – afferma Michele Crisci, Presidente dell’Associazione delle Case automobilistiche estere – attende fiduciosamente che sia presto operativo il Governo che si è appena insediato, perché la gestione della transizione verso la mobilità del futuro ha bisogno urgente di essere accompagnata e guidata e l’Unrae è pronta a svolgere il suo ruolo di stimolo e supporto alle Istituzioni. L’Associazione delle Case automobilistiche estere, intanto sta andando avanti e ha indicato la propria strategia per il futuro della mobilità nel nostro Paese. «E’ quanto mai urgente – continua il Presidente – un processo virtuoso che consenta all’Italia di raggiungere gli obiettivi fissati dalle normative europee, attraverso misure efficaci da un lato di svecchiamento e rinnovo del parco e dall’altro di realizzazione delle necessarie infrastrutture. Ciò favorirebbe la messa in circolazione di veicoli a minore impatto ambientale, quali i veicoli di ultima generazione, nuovi o usati recenti (Euro 5 e Euro 6) , caratterizzati da ottime performance emissive, che le Case automobilistiche sono già in grado di offrire , sulla base del principio della neutralità tecnologica, assicurando una mobilità più moderna sia dal punto di vista ambientale, della sicurezza ed economicamente sostenibile per gli automobilisti».
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