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Mercato auto in caduta libera, in Italia a febbraio -22,6%. L'attesa degli incentivi deprime ancora di più le vendite

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 TORINO - Nel mese di febbraio 2022 sono state immatricolate dalla Motorizzazione italiana 110.869 autovetture, con una variazione di -22,6% rispetto a febbraio 2021, quando ne erano state immatricolate 143.161 (a gennaio erano state immatricolate 107.814 autovetture, con una variazione di -19,66% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Nei primi due mesi del 2022 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 218.716 autovetture, con una variazione di -21,1% rispetto allo stesso periodo del 2021, quando ne erano state immatricolate 277.359. I trasferimenti di proprietà sono stati 406.956 a fronte di 303.046 passaggi registrati a febbraio 2021, con un aumento del 34%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 517.825, ha interessato per il 21,41% vetture nuove e per il 78,59% vetture usate. Guardando alle performance dei marchi in febbraio, i rialzi delle immatricolazioni più elevati sono stati quelli di Dr (+154,82% a 1.585 unità), Cupra (30,68% a 460 unità) e Dacia (+13,84% a 5.141 unità). Tra le flessioni maggiori in termini percentuali, invece, ci sono state quelle di Jaguar (-44,74% a 168 unità), Land Rover (-56,12% a 409 unità) e Suzuki (-51,38% a 2.411 unità).

In relazione alle quote di mercato, alle spalle del marchio Fiat (-29,49% a 16.066 unità le immatricolazioni, con quota al 14,49%), il marchio Volkswagen ha fatto registrare un calo delle immatricolazioni del 33,85% a 7.265 unità, con una quota di mercato al 6,55%. Il gruppo Stellantis nel mese di febbraio ha registrato in Italia un calo delle immatricolazioni auto del 29,2% a 41.859 unità, contro le 59.099 unità dello stesso mese del 2021. A gennaio erano calate del 26,7%. Il mese scorso il gruppo aveva una quota del 37,8% del mercato italiano, contro il 41,3% dello stesso mese del 2021. Nei primi due mesi dell’anno, le vetture registrate sono state 80.465, in discesa del 28% rispetto alle 111.734 dello stesso periodo del 2021. Crisi ucraina e attesa degli incentivi frenano il mercato dell’ auto in Italia, sceso nei primi due messi del 2022 al livello degli anni Sessanta del secolo scorso. Lo sottolinea il Centro Studi Promotor, secondo cui «l’unico contributo positivo che in questo momento si può avere è l’adozione immediata del provvedimento per gli incentivi al settore».

«Lo stanziamento di un miliardo all’anno annunciato per il 2022 rischia di essere insufficiente se questa cifra, come sembra, deve coprire, non solo sostegni alla domanda di auto, ma anche interventi per compensare l’impatto negativo della transizione ecologica sulla produzione di componenti e sull’occupazione - sottolinea il presidente di Promotor, Gian Primo Quagliano -. E a ciò si aggiunge che, secondo indiscrezioni che filtrano da ambienti governativi, la struttura degli incentivi dovrebbe essere basata su contributi unitari modesti dati ad un numero elevato di acquirenti. Il pericolo di una soluzione di questo tipo è che gli incentivi siano poco interessanti e vadano quindi solo a persone che hanno già maturato la decisione di acquistare una nuova auto e non determinino quindi una domanda aggiuntiva».

«L’attesa del varo di nuovi incentivi ha contribuito a deprimere ancora di più la domanda. Ci auguriamo, pertanto, che ricomposta al più presto la crisi internazionale, il Governo possa trovare lo spazio necessario per l’emanazione del Decreto attuativo che consenta la più rapida fruizione del fondo per il rifinanziamento degli incentivi». Lo afferma il presidente dell’Unrae, l’Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri, Michele Crisi, commentando l’andamento del mercato delle auto in Italia. È un pesante crollo «quello del mercato dell’ auto anche a febbraio, l’ottavo consecutivo a doppia cifra. Dopo un inizio di anno con immatricolazioni ridotte di un quinto, si appesantisce il calo nel secondo mese che, con 110.869 vetture immatricolate, registra un -22,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando il mercato era sostenuto dagli incentivi». Lo segnala l’Unrae, che osserva come «sommando le immatricolazioni di gennaio con quelle di febbraio si raggiunge quota 218.716 unità nel primo bimestre dell’anno, che equivale a un calo del 21,1% con quasi 60.000 immatricolazioni perse rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e ben 125.000 in meno del 2019, l’ultimo anno pre pandemia». «Pur consapevoli della situazione gravissima e delle evidenti priorità che essa pone al Governo italiano e a noi tutti come cittadini, e per la quale auspichiamo un immediato e definitivo successo della diplomazia - afferma Michele Crisci, Presidente dell’Unrae - non possiamo ignorare l’andamento ormai critico del mercato auto.

Nelle ultime settimane, peraltro, l’attesa del varo di nuovi incentivi ha contribuito a deprimere ancora di più la domanda. Ci auguriamo, pertanto, che ricomposta al più presto la crisi internazionale, il Governo possa trovare lo spazio necessario per l’emanazione del Decreto attuativo che consenta la più rapida fruizione del fondo, sia pur ridotto a 700 milioni di euro, previsto nel recente Decreto Legge Energia, per il rifinanziamento degli incentivi». L’analisi della struttura del mercato di febbraio dal punto di vista degli utilizzatori evidenzia un tracollo dei privati di circa il 26% (a quasi 70.000 unità) sul febbraio 2021 interessato dagli incentivi, per l’attesa dei clienti di possibili sostegni all’acquisto. La quota perde 3,2 punti nel mese, fermandosi al 62,1% (64,3% nel 1° bimestre). Le autoimmatricolazioni cedono il 22,7% in febbraio al 9,3% di quota (9,9% nel 1° bimestre) e le società perdono il 9,5%, salendo comunque in quota al 6,1% nel mese (5,9% nel cumulato).

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Martedì 1 Marzo 2022 - Ultimo aggiornamento: 02-03-2022 18:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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