Dopo il calo di maggio, tornano a salire le vendite sul mercato auto italiano. Il mese scorso, stando ai dati comunicati dal Mimit, sono state immatricolate dalla Motorizzazione italiana 160.046 autovetture, con una variazione di +15,02% rispetto a giugno 2023, quando ne erano state immatricolate 139.150 (a maggio erano state immatricolate 139.581 autovetture, con una variazione di -6,62% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). Nei primi sei mesi dell’anno sono state immatricolate 886.386 vetture, in rialzo del 5,32% rispetto alle 841.573 del periodo gennaio-giugno 2023.
In giugno Stellantis ha visto tornare a salire le immatricolazioni in Italia, sebbene a un passo più lento rispetto al resto del mercato, che è cresciuto del 15,02%. Il mese scorso il gruppo ha messo a segno 48.254 registrazioni, in rialzo dell’11,3% rispetto alle 43.350 unità dello stesso mese del 2023. A maggio erano scese del 13,9%. Il mese scorso il gruppo aveva una quota del 30,1% del mercato italiano, contro il 31,1% di giugno 2023. Nei primi sei mesi dell’anno, Stellantis ha immatricolato 283.642 vetture, in crescita dell’1,5% rispetto alle 279.544 dello stesso periodo del 2023. Nei sei mesi, la quota di mercato è del 31,9% (da 33,2%). Questi i dati sulle immatricolazioni auto elaborati da Stellantis su fonte Dataforce.
«E' finalmente arrivato l'effetto incentivi per il mercato dell'auto» che però «accusa ancora un calo del 18,2% sui livelli ante-pandemia, cioè sul 2019». Lo sottolinea il Centro Studi Promotor. «Il buon risultato di giugno - spiega - è dovuto esclusivamente alle immatricolazioni di auto elettriche grazie ai generosi incentivi varati dal governo, graditi dal pubblico anche perché arrivano fino a un massimo di 13.750 euro, cifra superiore alla metà del prezzo delle auto elettriche più economiche offerte sul mercato italiano. Da gennaio molti concessionari hanno raccolto ordini per l'acquisto di auto elettriche condizionati alla effettiva possibilità di prenotare gli incentivi da lungo tempo annunciati». Il Csp rileva che «a fronte dell'esaurimento in un solo giorno dei fondi per le elettriche a distanza di un mese è ancora disponibile il 23% dello stanziamento per le auto ibride e il 45% dello stanziamento per le auto tradizionali con emissioni da 61 a 135 grammi di CO2 al chilometro per un totale di 247 milioni. La vicenda di giugno, che ha visto la quota delle elettriche salire al 9%, dimostra che esiste una domanda per l'auto elettrica, ma occorre che sia agevolata da incentivi significativi». Secondo il Csp «sarebbe opportuno dirottare gli stanziamenti residui per rifinanziare gli incentivi per le auto elettriche anche per ridare fiato al mercato dell'auto che ha ancora molto terreno da recuperare per ritornare ai livelli ante-pandemia, cioè del 2019».
Le prospettive per i prossimi mesi non sono positive. Dall'inchiesta congiunturale del Centro Studi Promotor emerge che per il 53% dei concessionari il livello degli ordini è basso, mentre l'affluenza di visitatori nelle show room è bassa per il 56% e per il 31% il mercato è atteso in calo. «E' evidente - osserva Gian Primo Quagliano, presidente del Csp - che il mercato dell'auto deve fare i conti con due esigenze. La prima è sfruttare correttamente la leva degli incentivi e la seconda è adottare misure strutturali per il rilancio della domanda. Non è tollerabile che le immatricolazioni si mantengano su livelli inferiori di 1/5 rispetto al 2019 con la conseguenza di non assicurare la sostituzione del parco circolante che continua a invecchiare con conseguenze pesanti sia sull'ambiente che, soprattutto, sulla sicurezza della circolazione».