Nel mese di giugno in Europa, Paesi Efta e Regno Unito, sono state immatricolate - secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei - 1.310.989 auto, il 3,6% in più dello stesso mese del 2023. Nei sei mesi il totale delle immatricolazioni sale a quota 6.879.438, con un incremento del 4,4% sull'analogo periodo dell'anno scorso.
Il gruppo Stellantis ha immatricolato a giugno in Europa, Paesi Efta e Regno Unito 205.884 auto, l'1,8% in meno dello stesso mese del 2023, con una quota di mercato pari al 15,7% contro il 16,6%. Nei sei mesi le immatricolazioni sono 1.144.814, lo 0,1% in più dello stesso periodo dell'anno scorso. La quota di mercato scende dal 17,4% al 16.6%.
Le immatricolazioni in Europa nel primo semestre sono in calo di ben il 18,4% rispetto al periodo precedente alla pandemia. Lo mette in evidenza il Centro Studi Promotor. Il prodotto interno lordo dell'area - osserva - ha recuperato i livelli ante-crisi, mentre il settore dell'auto accusa un forte ritardo. Questo dipende da diversi fattori. In primo luogo, i prezzi delle auto sono fortemente aumentati dal 2019 e a sostenere le vendite sono le imprese comprese quelle di noleggio, mentre i privati non riescono a fronteggiare i rincari. Così in Italia, ma anche nel resto dell'Unione, rallenta la sostituzione delle auto a fine corsa con conseguenze pesanti sulla sicurezza e nell'impatto sull'ambiente. Secondo il Csp a frenare gli acquisti è anche la transizione all'elettrico che determina forti incertezze nella scelta dell'auto da acquistare. Da un'indagine in Spagna emerge che il 48% degli automobilisti che intendono sostituire l'auto ritardano la decisione in quanto sono tentati di passare all'elettrico, ma non si sentono sicuri. I dati dell'Acea - spiega il Csp - mettono in luce che la quota delle auto elettriche nel primo semestre è scesa al 13,9% contro il 14,2% dello stesso periodo dell'anno scorso.
E ciò con un calo importante anche nel maggior mercato dell'auto dell'area, quello della Germania, in cui la quota dell'elettrico è passata dal 15,8% del primo semestre 2023 al 12,5%. In Italia la quota dell'elettrico è stata bassa fino all'entrata in vigore degli ultimi incentivi (3 giugno), ma con gli incentivi a giugno è raddoppiata dal 4,4% del giugno 2023 all'8,4%. Il problema è che cosa succederà quando gli effetti degli incentivi finiranno. Cominciano inoltre a serpeggiare dubbi - sostiene il presidente Gian Primo Quagliano - sul futuro dell'auto elettrica e appare quindi necessario e urgente che l'Unione Europea, con i suoi nuovi organi istituzionali, dica una parola chiara e definitiva sulla politica che intende condurre in materia di mobilità sostenibile.