La EQS è la nuova ammiraglia elettrica e una delle quattro novità ad emissioni zero di Mercedes previste per il 2021

Mercedes accelera verso il futuro: nel 2030 le auto con la Stella saranno tutte elettriche

di Nicola Desiderio
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Mercedes annuncia un’accelerazione del proprio piano di elettrificazione con un investimento da qui al 2030 di 40 miliardi di euro con l’obiettivo anticipare l’obiettivo del 50% delle vendite di elettrico al 2025, di rendere completamente elettrica la propria gamma entro la fine del decennio e tornare a margini superiori al 10% anche grazie ad un piano di risparmi del 20% su costi e nel rapporto tra investimenti e profitti.

Si passa dunque dal motto EV first a EV only e già dal 2022 Mercedes avrà una elettrica per ogni segmento nel quale è presente mentre dal 2025 ogni nuovo modello avrà perlomeno una versione elettrica. Da quell’anno ci saranno solo 3 architetture che saranno concepite per ospitare primariamente propulsioni elettriche: MB.EA per le automobili, AMG.EA per le sportive e VAN.EA per i veicoli commerciali. Fino ad allora ci saranno la EVA, che ha debuttato sulla EQS e farà da base anche alla EQE e alle rispettive derivazioni suv, e la MMA, che dal 2024 farà da base per tutti gli altri modelli, dalla Classe C in giù.

La MB.EA sarà però ancora più moderna perché sarà completamente scalare e modulare secondo i concetti di “plug&play” e “off the shell”, dunque completamente standardizzata e con componenti il cui software di gestione può essere aggiornato continuamente. L’elettrificazione farà bene anche ad AMG che, oltre ad avere una piattaforma dedicata, avrà anche motori dedicati prodotti da Yasa, azienda di Oxford recentemente acquisita da Mercedes. Tutti i motori elettrici di Mercedes saranno comunque fatti in casa e per la piattaforma MMA ci sarà un nuovo gruppo motopropulsore integrato denominato eATS 2.0 con inverter al carburo di silicio.

La standardizzazione sarà così spinta che il 90% dei componenti delle batterie sarà comune. Il piano prevede anche 8 nuove gigafactory (4 in Europa, due negli USA, una in Cina e una India) per produrre anche le singole celle da realizzare con partner che saranno annunciati a breve, per un volume produttivo di oltre 200 GWh all’anno. Si prevedono evoluzioni nella chimica rispetto alle celle NMC811che sulla EQS garantiscono una densità di energià pari a 550 Wh/litro. Grazie alle nanotecnologie, sviluppate con il partner Sila, si arriverà a 900 Wh/litro. In previsione ci sono anche l’anodo ad alto tenore di silicio e le batterie allo stato solido che offrono una densità di energia di 1.200 Wh/litro e di potenza pari a 400 W/litro. Secondo Mercedes, grazie all’intelligenza artificiale e all’aggiornamento del sistema di gestione della batteria, si può incrementare l’autonomia del 25%.

Il ceo, Ola Källenius, ha inoltre affermato che la EQS ha già la possibilità di rifornirsi per 300 km in 15 minuti e che a Mercedes, come costruttore, spetta lo sviluppo dei prodotti mentre è compito dei politici sviluppare un’infrastruttura di ricarica capillare e funzionale. Il servizio di localizzazione è pagamento Mercedes Me Charge già da ora si serve di energia bilanciata in termini di CO2 e permetterà a tutte le Mercedes di ricaricarsi secondo il metodo plug&charge – riconoscimento automatico utente attraverso la spina, senza card o app – presso oltre 530mila stazioni in tutto il mondo, tra cui le oltre 30mila di Shell, un terzo delle quali ad alto potenza.

A livello industriale, Mercedes procede inoltre con il piano Ambition2039 che prevede di raggiungere un impronta di CO2 pari a zero entro il 2039. A questo scopo, si sta lavorando all’acciaio riciclato e a quello CO2 neutrale per il 2025 e anche per le batterie l’obiettivo è creare un flusso circolare virtuoso, diminuendo l’utilizzo di Cobalto e Nickel, garantendo l’eticità dell’origine anche per il Litio la cui lavorazione diventerà sempre più efficiente e pulita. Dunque meno costosa. A questo proposito, Mercedes vuole tagliare i costi e gli investimenti (in rapporto al flusso di cassa) del 20%, in particolare risparmiando sullo sviluppo dei motori endotermici e riducendo la complessità.

Dunque i listini saranno più scarni e i clienti avranno meno possibilità di personalizzazione, anche perché l’esperienza di acquisto e possesso sarà basata su altri elementi. Ad esempio, non ci saranno più versioni con il cambio manuale e le centinaia di migliaia di combinazioni che creano costi logistici, di gestione e di omologazione. Aggiustamenti saranno fatti anche sulla capacità produttiva riducendo il tempo medio di fabbricazione del veicolo da 36 a 30 ore e sarà anche aggiustata, in modo significativo e strutturale, la capacità produttiva. Stessa cosa anche per le vendite ed il marketing. Questo vuol dire cambiare l’allocazione dei capitali, maggior utilizzo degli impianti, spingere sulla digitalizzazione della parte commerciale e ridurre i volumi privilegiando i margini. Inoltre è un segnale chiaro verso i concorrenti e le regole che la Commissione Europea vorrebbe per il 2035: se si potranno vendere solo auto ad emissioni zero Mercedes sarà pronta con 5 anni di anticipo.

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Domenica 25 Luglio 2021 - Ultimo aggiornamento: 26-07-2021 12:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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