Il CEO di Nissan, Makoto Uchida

Nissan in perdita dopo 10 anni, meno volumi e più integrazione con Renault per l’Europa

di Nicola Desiderio
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YOKOHAMA - Nissan si appoggerà maggiormente all’alleata Renault per essere presente in Europa mantenendo però lo stabilimento di Sunderland e chiudendo quello di Barcellona. Lo ha annunciato l’amministratore delegato Makoto Uchida in videoconferenza stampa commentando i risultati finanziari dell’anno fiscale 2019 (fino al 31 marzo 2020), che vedono la casa giapponese per la prima volta in perdita da 10 anni, e annunciando i piani fino al 2023.

Nissan ha visto scendere i volumi di vendita da 5,52 a 4,93 milioni (-10,6%), con la peggior performance proprio in Europa (521mila unità, -19,1%), registrando un calo dei ricavi del 14,6% e una perdita finanziaria di 40,5 miliardi di yen pari a 340 milioni di euro. La disponibilità di cassa si è ridotta di un terzo, ma nel cassetto ci sono ancora l’equivalente di oltre 12,5 miliardi di euro, al netto dei circa 11 miliardi in crediti inutilizzati e dei quasi 6 miliardi già accantonati per fronteggiare la pandemia di Covid-19.

Uchida e i suoi contano dunque nella loro disponibilità di cassa per fronteggiare l’emergenza attuale e dei prossimi mesi e prevedono il miglioramento del flusso nella seconda parte dell’anno. Fare previsioni è difficile, ma si prevede che il calo di tutti gli indici sarà del 15-20%. Per questo il piano prevede un ridimensionamento della capacità produttiva del 20%, da 7,2 a 6 milioni entro il 2023 con un tasso di utilizzo di almeno l’80% mentre oggi è inferiore al 70%. Saranno chiusi gli impianti in Indonesia e Spagna e anche in Nordamerica ci sarà una non ancora precisata razionalizzazione.

Nissan vuole inoltre ridurre di circa 2,5 miliardi di euro i costi fissi, del 15% quelli amministrativi e del 20% il numero di modello con una gamma più globale. L’obiettivo è di migliorare la propria presenza sul mercato domestico che, insieme alla Cina e agli USA rimangono i mercati fondamentali mentre per gli altri si farà affidamento alle risorse dell’Alleanza. Per l’Europa, questo vuol dire maggiore integrazione con Renault, ma non sono ancora chiari i dettagli di un sodalizio che negli ultimi anni è stato tutt’altro che idilliaco e che ora – giocoforza – è assolutamente necessario ad entrambi.

Nei prossimi 18 mesi arriveranno 12 nuovi modelli e i più interessanti per noi saranno le nuova Qashqai e X-Trail e il crossover elettrico Ariya. Per l’Europa ci si concentrerà sui veicoli a ruote alte, ci saranno almeno altri due modelli elettrici, due dotati delle tecnologia e-power e un ibrido plug-in. L’obiettivo entro il 2023 è vendere almeno un milione di auto all’anno tra elettriche ed elettrificate in tutto il mondo con una quota del 50% in Europa. Nissan intende spingere sulla gamma sportiva tanto che, in un filmato diffuso alla fine della conferenza, era visibile in penombra un coupé che potrebbe alludere alla sostituta della 370Z.

L'obiettivo dunque è meno volumi e più profitti per auto venduta capitalizzando al massimo le capacità tecnologiche e umane e potenziando quella che Uchida ha definito la “Nissan-ness”. «Il nostro piano di trasformazione – ha concluso l’amministratore delegato – mira a garantire una crescita costante anziché un'eccessiva espansione delle vendite. Ora ci concentreremo sulle nostre competenze chiave e sul miglioramento della qualità della nostra attività, mantenendo al contempo la disciplina finanziaria e concentrandoci sui ricavi netti per unità, per raggiungere la necessaria redditività. Ciò coincide con il ripristino di una cultura definita come "Nissan-ness" per una nuova era».

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Venerdì 29 Maggio 2020 - Ultimo aggiornamento: 01-06-2020 14:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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