Nissan, in Giappone al via linea la produzione pilota di batterie allo stato solido per auto EV
Volpe (Nissan): «È ora di dare fastidio alle big di FE. Il nostro impegno è sempre maggiore e sarà di lungo corso»
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BEIRUT - Il presidente libanese Michel Aoun ha confermato al governo giapponese che il Libano non intende estradare Carlos Ghosn, l'ex patron di Nissan-Renault-Mitsubishi, fuggito in maniera rocambolesca in Libano a fine anno dal Giappone, dove era agli arresti domiciliari in attesa di un processo per frode industriale e finanziaria.
Il presidente Aoun ha ricevuto a Beirut, nelle ultime ore, il vice ministro della giustizia giapponese, Hiroyuki Yoshiie, che ha incontrato il suo omologo libanese e altri rappresentanti governativi locali. Citato dai media stamani, Aoun ha ribadito all'interlocutore giapponese che Ghosn è entrato in Libano in maniera legale, col passaporto francese e con la carta di identità libanese. E che, non essendoci un accordo di estradizione tra il Libano e il Giappone, il Libano non può prendere in considerazione la richiesta di Tokyo.
La giustizia libanese, ha aggiunto Aoun, è sovrana sul territorio del nostro paese. Ghosn, che vive a Beirut in una residenza il cui restauro è costato circa 15 milioni di dollari americani provenienti, secondo Nissan, dalle casse della società automobilistica, dal canto suo continua a dichiararsi innocente e vittima di un "complotto", orchestrato a suo dire, dalla casa automobilistica e dalla procura giapponese.
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