Il mercato automobilistico italiano ringrazia il noleggio per il suo ruolo sempre più significativo nel sostenere le immatricolazioni, che appaiono in confortante crescita (l’anno scorso le vendite totali hanno superato del 19% quelle del 2022) pur essendo ancora lontane – e probabilmente lo resteranno anche in futuro – dai felici anni pre-pandemia, rispetto ai quali mancano almeno 300.000 nuove targhe.
I risultati parlano chiaro, e sono evidenziati nel Rapporto Aniasa, l’associazione che in ambito confindustriale rappresenta il mondo del renting e che ogni anno certifica con un minuzioso e documentato studio lo stato di salute della categoria.
L’edizione 2024, caratterizzata da una significativa novità perché per la prima volta non analizza soltanto i risultati dell’anno precedente, ma illustra anche le tendenze in atto nei primi mesi di quello da poco iniziato, è stata presentata a Milano dal presidente Alberto Viano, da un triennio al vertice dell’Associazione, il quale ha iniziato il suo intervento con un’affermazione («Stiamo cambiando il meglio il mercato dell’automobile») che combina la soddisfazione per i risultati acquisiti con le ambiziose aspettative per il futuro, sottolineando anche il contributo del settore alla transizione energetica, con il 33% di tutte le immatricolazioni 100% elettriche e il 53% delle ibride plug-in.
I numeri disegnano il quadro di un settore ormai stabilmente attestato al 30% delle immatricolazioni totali, con un giro d’affari di 14 miliardi di euro e una flotta di 1,3 milioni di unità, tra vetture e veicoli commerciali leggeri, che proprio nel 2023 ha stabilito il nuovo record di targhe (oltre 525.000) immesse sul mercato.
Per quanto riguarda le diverse “facce” del noleggio, quello a breve termine ha chiuso l’anno con tutti gli indicatori economici in crescita. Il fatturato si è avvicinato agli 1,5 miliardi di euro grazie a 4,3 milioni di noleggi, corrispondenti a 36 milioni di giornate, in aumento del 14% rispetto al 2022. La flotta è cresciuta del 12%, raggiungendo le 137.000 unità grazie anche all’apporto del ritrovato turismo straniero ha portato al 60% del totale i contratti stipulati in ambito aeroportuale.
Ancora più “pimpante” il lungo termine, protagonista di un autentico boom grazie anche al crescente numero di clienti privati – 161.000 nel 2023, oltre a 90.000 aziende e a 3.000 realtà della pubblica amministrazione – che scelgono questa formula come alternativa al tradizionale acquisto dell’auto. La flotta è cresciuta dell’8% a 1,2 milioni di veicoli, mentre il fatturato ha superato i 10,6 miliardi di euro, comprensivo anche della rivendita dell’usato, favorita dall’incremento dei listini e dei tempi di consegna dei veicoli nuovi, oltre che dalla credibilità tecnica delle vetture proposte in “second life” dagli operatori del settore.
Per quanto riguarda le tendenze dell’anno in corso, il primo trimestre ha fornito indicazioni più che confortanti per il breve termine, che conta su una stagione turistica ricca di promesse e ha accelerato con decisione sulle immatricolazioni (+92%), mettendo già a segno un +7% per il fatturato e un +5 per il numero dei noleggi. Buona partenza, ma prospettive in chiaroscuro, nel caso del lungo termine, che vede sì crescere il giro d’affari del 14%, ma sconta un calo delle immatricolazioni (-15%) rinviate in attesa che il “tira e molla” sugli incentivi più volte annunciati si traduca prima o poi in un provvedimento concreto.