Una flotta di auto

Noleggio, nella “tempesta perfetta” regge il lungo temine. Per il car sharing numeri in lenta ripresa

di Giampiero Bottino
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La tempesta perfetta che da oltre due anni sta sconvolgendo, con manifestazioni sempre diverse e imprevedibili, le nostre vite e gli equilibri del pianeta non poteva risparmiare il mondo dell’auto, e i numeri del mercato (non solo) italiano sono lì a dimostrarlo. Uno tsunami al quale neppure il settore noleggio e flotte poteva sottrarsi, seppur con contorni differenti per le sue articolate componenti.

Lo conferma la nuova edizione (la 21a) del Rapporto con cui l’Aniasa, l’associazione confindustriale che raggruppa le aziende operanti nel campo dei servizi di mobilità, certifica annualmente lo stato di salute di un comparto economico che può contare su un parco circolante superiore al milione di veicoli, un fatturato complessivo di oltre 12 miliardi e un peso sulle immatricolazioni complessive che nel 2019 (l’ultimo anno “covid Free”) era arrivato al 25% rispetto al 5% di inizio millennio, mentre in termini di valore aveva superato il 30%.

Per quanto riguarda il noleggio a breve termine, il Rapporto evidenzia il pesante pedaggio pagato al quasi totale blocco dei viaggi nella prima metà del 2021, parzialmente alleggerito da una buona ripresa della stagione estiva che non ha però impedito al comparto di dimezzare l’attività rispetto al pre-pandemia (noleggi -51% e flotta ridotta di un terzo). E il primo trimestre 2022 mostra che il trend persiste, con il -22% di noleggi, il -4 del fatturato e addirittura il -70 delle immatricolazioni, a causa non solo della congiuntura avversa, ma anche degli enormi ritardi nella consegna delle nuove auto.

Situazione più favorevole per il lungo termine, che grazie soprattutto al boom della richiesta da parte dei privati – nel 2021 è stata raggiunta la quota di 100.000 clienti con codice fiscale – ha incrementato del 12% il fatturato, sfiorando gli 8,8 miliardi, mentre la flotta (+5%) ha per la prima volta superato il milione di unità circolanti grazie anche al diffuso ricorso alla proroga dei contratti in essere per la difficoltà dei clienti di ottenere il cambio dell’auto in tempi ragionevoli.

Anche per il car sharing l’inizio del 2022 (+50% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente) è stato positivo, ma non abbastanza da compensare il crollo del 57% rispetto al pre-pandemia, con il numero dei noleggi passato da 13 a 5,5 milioni e la flotta calata a 6.200 vetture contro le 8.000 del 2019.

Per rafforzare la ripresa, sostiene Alberto Viano, presidente di Aniasa, serve una maggiore attenzione “istituzionale” nei confronti del settore, a cominciare dall’ormai storica richiesta di una fiscalità – soprattutto in termini di detraibilità dell’Iva – sulle auto aziendali più allineata alla media dei grandi Paesi europei con i quali siamo soliti confrontarci, visto che le deduzioni a detrazioni previste dalla nostra legislazione valgono meno di un quinto di ciò che possono scaricare tedeschi e spagnoli, e circa un quarto di ciò che spetta alle imprese francesi e britanniche..

Se questa è una storia ormai datata, l’attuale emergenza porta in primo piano un’altra problematica: l’esclusione delle auto aziendali dall’accesso agli eco-incentivi. Un paradosso perché danneggia la collettività più di chi offre i servizi di mobilità. Infatti il contributo delle flotte alla transizione ecologica si rivela strategico per decarbonizzare la mobilità. Aniasa ricorda infatti che è il comparto vale il 47% delle immatricolazioni di vetture ibride plug-in e il 30% di quelle “full electric”.

L’importanza del noleggio trova conferma nella ricerca Bain & Company illustrata contestualmente al Rapporto, che vede l’elettrico crescere solo nelle aree metropolitane del Nord e nel mercato flotte, mentre perde colpi al Sud e nel canale privati Il noleggio, capace di proporre a costi d’esercizio accettabili anche vetture di prezzo elevato, potrebbe essereefficace per democratizzare le tecnologie “green”, rendendole più accessibili anche laddove i livelli di reddito non sono paragonabili a quelli delle aree più ricche del Paese. Non a caso Gianluca Di Loreto, partner Bain & Company, evidenziacome nel canale privati (con solo codice fiscale) il 30% delle vetture a noleggio abbia emissioni di CO2 inferiori ai 60 g/km, mentre la quota scende al 6% nel caso delle vetture acquistate.

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Venerdì 13 Maggio 2022 - Ultimo aggiornamento: 14-05-2022 11:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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