Arnaud Belloni, nominato direttore del Marketing mondiale Renault, gli è stato infatti chiesto di rivoluzionare l’immagine di marca per renderla più coerente con la filosofia e gli obiettivi della Renaulution

Renault, una rinascita figlia del Marketing. Belloni: «Abbiamo i modelli giusti anche per gli elettro-scettici»

di Giampiero Bottino
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Renaulution è il piano strategico in tre fasi – Resurrection, Renovation e Revolution – che Luca de Meo, fresco della chiamata al vertice di Renault, ha messo a punto per superare la tempesta perfetta che metteva a rischio la sopravvivenza stessa del gruppo francese, travolto dagli 8 miliardi di perdite accumulate a tutto il 1° luglio 2020, giorno dell’insediamento del manager italiano. Al quale sono bastati meno di dodici mesi per invertire la tendenza, ridisegnando drasticamente la struttura e la filosofia aziendale, chiudendo il bilancio 2021 con un utile vicino al miliardo.

Un “miracolo imprenditoriale” realizzato da uno staff dirigenziale tutto nuovo nel quale Arnaud Belloni, origine italiana e 53 anni di cui 34 passati nel mondo automotive, ha un ruolo di primo piano. Nominato direttore del Marketing mondiale Renault, gli è stato infatti chiesto di rivoluzionare l’immagine di marca per renderla più coerente con la filosofia e gli obiettivi della Renaulution.

Dei risultati finora raggiunti («ma c’è ancora molto da fare») ha parlato con la stampa specializzata italiana “incontrata” in collegamento video con Parigi, iniziando con il racconto dei suoi trascorsi “motoristici” che lo hanno portato, dopo l’esordio avvenuto proprio in Renault nel 1993, a lavorare dapprima per il gruppo VW («con Skoda ho scoperto il marketing») e quindi per Fca, dove ha trovato numerosi amici italiani, tra cui «il più importante è Luca» (de Meo, ovviamente) che nel novembre 2020 lo ha riportato “a casa”.

Partendo dalla convinzione che, a dispetto dell’opinione di molti, l’automobile continui a piacere anche alle nuove generazioni, pur se più sensibili ai contenuti tecnologici che alle performance motoristiche, Belloni si ispira ai concetti di marketing propri dell’industria del lusso che, in Italia come in Francia, è all’avanguardia in questo settore, con l’obiettivo di fare di Renault un marchio unico e inconfondibile, con un posizionamento superiore rispetto all’attuale. Una filosofia che trova la sua bandiera nella nuova R5, disponibile solo con propulsione 100% elettrica. Un suo esemplare faceva bella mostra di sé, con il look accattivante e la sgargiante livrea gialla, nella location dell’incontro, organizzato in uno studio cinematografico alle porte di Milano.

Proiettata nel futuro, questa vettura offre anche un esempio della volontà di riconciliare il brand con la propria storia. La nuova arrivata, frutto del primo progetto dell’era Renaulution, raccoglie infatti il nome e l’eredità della leggendaria vettura che, nata nel 1972, dominò per 12 anni le classifiche di vendita francesi.

Risultati e prodotti in arrivo (il prossimo sarà l’erede della R4) dicono che il marchio ha imboccato la strada giusta, adeguandosi rapidamente ai ritmi serrati della ricetta de Meo che unisce all’attenzione quasi maniacale per i dettagli una ricerca dell’efficienza alla quale il Marketing ha risposto in misura addirittura esagerata, riducendo il proprio budget del 40% in 4 anni. «Un risultato incredibile per tutti – spiega Belloni – tranne che per il nostro direttore finanziario che ha i numeri sotto controllo». Un successo che il suo artefice spiega con un esempio concreto: «Al mio arrivo, ogni Paese aveva il proprio marketing. Per pubblicizzare un singolo evento ho contato 9 spot diversi, mentre per il lancio di Mégane ne ho fatto realizzare uno solo, valido per tutti i mercati».

Tra le tante soluzioni creative c’è anche l’intenzione di aprire nel mondo almeno 30 Rnlt (quello di Milano è stato secondo solo a Parigi), una specie di concessionaria-boutique che consente a tutti di conoscere il mondo Renault, i suoi prodotti e i servizi correlati in un ambiente accogliente ed elegante, dalle dimensioni compatibili con gli spazi sempre più ristretti dei grandi centri urbani, nei quali le vendite hanno subito un calo evidente perché gli affitti sempre più salati hanno indotto molte concessionarie convenzionali a traslocare in meno onerose location periferiche.

Parlando di strategie di marca, non si può trascurare la transizione energetica della quale Renault intende essere protagonista come ha ribadito Belloni: «In prospettiva, pensiamo di avere i modelli giusti anche per gli elettro-scettici, proponendo auto ibride sexy come i modelli totalmente a batteria». Tra le sue ipotesi c’è quella di una gamma più snella, più facile da gestire con il budget annuale, sostanzialmente articolata su due linee di prodotto: le versioni ibride già disponibili per tutti i modelli che possono favorire il passaggio dalla propulsione termica all’elettrificazione e l’offerta “full electric” già presente con le declinazioni a batteria di Megane, Scenic e della new entry R5 e destinata a crescere con numerose novità a zero emissioni. Tra queste, R4 e Twingo sono le più vicine allo sbarco sul mercato, ma senza trascurare l’idea della propulsione “mista” (batteria + fuel cell a idrogeno) prefigurata dalla scenografica concept car Emblème svelata all’ultimo Salone di Parigi.

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Lunedì 23 Dicembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 17:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA