La S9, primo gioiello di Silk-Faw

Silk-FAW, il nuovo orgoglio del made in Italy. Prende quota l'azienda della Motor Valley che produrrà supercar: alla guida una donna

di Giampiero Bottino
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MILANO - Una donna alla guida di una casa costruttrice è una rarità, non una novità. Ma se la stessa casa firma una hypercar da 1.400 cv e 850 Nm di coppia che supera i 400 orari, impiega meno di 2 secondi per passare da 0 a 100 km/h e ha un prezzo che potrebbe sfiorare i 2 milioni di euro, allora la parità di genere non è più un tabù, almeno nel mondo dell’auto. Le protagoniste della rivoluzione si chiamano S9, bellissima super sportiva, e Katia Bassi, la donna chiamata a gestirne le sorti come amministratore delegato della Silk-Faw, joint venture tra una società di engineering americana (la Silk EV) e uno dei colossi dell’auto “made in China” che punta a riscrivere le regole del gioco tra le supercar di altissima gamma puntando su una propulsione in tutto o in parte elettrificata.

La S9 che andrà in produzione nel 2023, per esempio, ha un powertrain ibrido costituito da un V8 bi-turbo 4.0 da 918 cv abbinato a due unità elettriche all’asse anteriore, ed è solo il primo atto di una storia destinata a continuare con i modelli S7, S5 e S3. Se gli ultimi due saranno costruiti in Cina, dove la gamma verrà proposta con il marchio Hongqi (mentre per l’Europa in fase di studio un brand specifico), quale location migliore della Motor Valley emiliana, con il suo ineguagliabile bagaglio di passione, competenze e capacità nel campo delle supercar sportive , per realizzare le due punte di diamante di una famiglia così ambiziosa?

È su quest’area, quindi, che la jv cino-americana hanno l’investimento di 1,3 miliardi (per il 38,5% destinati alle attività di ricerca e sviluppo) previsto entro il 2028. Su un’area di 360.000 m2 nei pressi della stazione dell’Alta velocità di Reggio Emilia sorgerà quindi la fabbrica “carbon neutral” capace di creare oltre 1.000 posti di lavoro
«Con la speranza – confessa Katia Bassi – di riportare in patria alcuni cervelli che avevano preso la via dell’estero, ma anche di coltivare in casa nuove professionalità con l’Officina dei talenti che ogni tre anni finanzierà, in collaborazione numerose università, la formazione di 200 studenti, non necessariamente destinati a trovare lavoro da noi». Un sfida intrigante e impegnativa, che la “Managing director” affronta contando su una squadra ricca di eccellenze come Walter de Silva a capo dello stile, Roberto Fedeli, responsabile tecnologia e innovazione, e Amedeo Felisa, ex amministratore delegato della Ferrari nominato consigliere speciale del presidente Jonathan Krane.

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Martedì 21 Settembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 22-09-2021 17:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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