L'Ue dovrebbe «riconsiderare» il piano sull'imposizione di dazi aggiuntivi fino al 36,3% alle importazioni di veicoli elettrici cinesi. E' l'auspicio del premier spagnolo Pedro Sanchez che, parlando a Shanghai, ha esortato, «tutti insieme, non solo gli Stati membri ma anche la Commissione» a rivedere la decisione sui dazi imposti da Bruxelles. Per ritorsione, infatti, Pechino ha avviato un'indagine antidumping sulle importazioni di carne suina e prodotti a base di carne di maiale, di cui la Spagna e il maggiore esportatore europeo verso la Cina. Da qui la preoccupazione del settore a cui Sanchez ha voluto inviare un messaggio.
«Come ho detto prima, non abbiamo bisogno di un'altra guerra, una guerra commerciale in questo caso», ha detto il primo ministro annunciando di aver espresso al presidente cinese Xi Jinping la sua «sorpresa» per la scelta del settore della carne suina come risposta di Pechino. La Commissione europea ha annunciato il 20 agosto la decisione di imporre una sovrattassa per cinque anni sulle auto elettriche provenienti dalla Cina, comprese quelle del produttore americano Tesla, che ha uno stabilimento a Shanghai. Bruxelles aggiungera all'imposta del 10% gia in vigore una sovrattassa, fino al 36%, contro le importazioni di veicoli elettrici cinesi.
Questi dazi doganali entreranno in vigore entro la fine di ottobre per cinque anni, previa approvazione dei 27, divisi sull'argomento e chiamati al voto. Se approvati, andranno a sostituire le tasse provvisorie decise all'inizio di luglio, che secondo la Commissione saliranno al 38%. Leader dei motori a benzina e diesel, l'industria automobilistica europea teme che le sue fabbriche scompariranno se non riuscira a frenare l'annunciata ondata di modelli elettrici cinesi. Pechino ha preso l'iniziativa investendo a lungo nelle batterie. Con queste maggiorazioni, l'UE spera di proteggere un'industria automobilistica che impiega 14,6 milioni di lavoratori in Europa, evitando al contempo un conflitto mortale con il suo secondo partner economico dopo gli Stati Uniti. Questa scaramuccia si inserisce nelle crescenti tensioni commerciali tra Occidente e Cina, accusata anche di distruggere la concorrenza in altri settori: turbine eoliche, pannelli solari, batterie, ecc.
«Penso che dobbiamo costruire ponti tra l'Unione europea e la Cina», ha ribadito Sanchez precisando che la Spagna intende essere «costruttiva» cercando «di trovare una soluzione, un compromesso tra Cina e Unione europea». Quindi, «se me lo chiedete -. ha concluso - diro che ovviamente stiamo rivedendo la nostra decisione». Martedi, il primo ministro spagnolo aveva gia sostenuto «una soluzione negoziata (...) nel quadro dell'Organizzazione mondiale del commercio» (Wto) per risolvere le tensioni commerciali tra Pechino e Bruxelles. La Cina ha contattato l'Organizzazione mondiale del commercio in agosto in merito alle sovrattasse annunciate sui veicoli elettrici cinesi.
Secondo Pechino la decisione di Bruxelles e «politica» e non si basa su «alcuna base fattuale». Lunedi, ricevendo Sanchez, il presidente Xi Jinping ha affermato di «sperare che la Spagna continui a fornire un ambiente imprenditoriale giusto, equo, sicuro e non discriminatorio per le aziende cinesi che investono e operano nel Paese». La Spagna e il piu grande esportatore europeo di prodotti a base di carne di maiale verso la Cina, con oltre 560.000 tonnellate esportate lo scorso anno, per un valore totale di 1,2 miliardi di euro, secondo l'organizzazione interprofessionale Interporc. All'indomani dell'annuncio di probabili sovrattasse europee sui veicoli elettrici cinesi, Pechino ha anche avviato un'indagine sulle pratiche commerciali dell'Unione Europea ritenute sleali nei confronti di alcuni prodotti lattiero-caseari importati. In risposta, la Commissione europea ha promesso di difendere «fermamente» il settore lattiero-caseario in Europa, mentre l'anno scorso l'UE ha esportato in Cina prodotti lattiero-caseari per un valore di 1,68 miliardi di euro, secondo i dati Eurostat citati dalla Commissione.