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Stellantis rimborsa il prestito e rassicura i sindacati “Nessun sito chiude”. Da jv cinese 100mila auto vendute nel 2021

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TORINO - Stellantis conferma il rimborso del prestito da 6,3 miliardi di Intesa Sanpaolo con garanzia Sace e assicura ai sindacati che la chiusura anticipata non cambia gli impegni per l’Italia. La linea di credito ottenuta da Fca nel 2020 per far fronte all’emergenza Covid «è stata determinante - spiega l’azienda - per il riavvio della produzione industriale e ha fornito continuità a progetti di investimento chiave per fornire un futuro sostenibile al settore automobilistico in Italia. Stellantis è ora in grado di rimborsare la linea in anticipo rispetto alla data di scadenza originaria di marzo 2023 continuando i suoi progetti di investimento». «La Direzione di Stellantis ci ha comunicato che non cambiano gli impegni presi con i sindacati, a partire da quello di non chiudere alcun sito. Ne prendiamo atto positivamente, ma restiamo in attesa della presentazione del piano» spiega Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm. Fiducioso Roberto Di Maulo, numero uno Fismic: «L’annuncio del rimborso anticipato conferma il buon stato di liquidità e non rappresenta alcun cambiamento rispetto agli impegni presi con il sindacato e il governo in termini di garanzie occupazionali».

«L’azienda ribadisce gli impegni verso i siti Italiani, verificheremo che tutto questo si realizzi nel piano industriale» dice Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim Cisl. I sindacati insistono sulla necessità di un tavolo con il governo per Stellantis prima della presentazione del piano, ma anche di un confronto sul settore auto. «Non c’è altro tempo da perdere. Non possiamo pensare di continuare ad affrontare, come ci propone il Mise, le vertenze una a una», afferma il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia. «È ora che il tavolo nazionale sul settore riprenda e che ci siano tavoli singoli alla presenza del presidente del Consiglio, dei ministri competenti, degli amministratori delegati delle multinazionali come Stellantis, Marelli, Bosch, Vitesco e dei sindacati», spiegano Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil e Michele De Palma, responsabile automotive.

Un altro nodo per Tavares riguarda il futuro del gruppo in Cina. Stellantis ha annunciato che aumenterà dal 50 al 75% la quota nella joint venture con Gac Group, così come consentono le nuove leggi di Pechino. L’azienda spiega che il 2021 è stato «l’anno dell’inversione di tendenza» in Cina, che ha rafforzato la sua posizione commerciale «ponendo solide basi per l’espansione a lungo termine dell’azienda. Un mercato strategico in termini di potenziale non ancora sfruttato». Dongfeng Psa, la joint venture formata da Stellantis e dalla cinese Dongfeng, nel 2021 ha venduto oltre 100.000 veicoli, più del doppio del 2020.

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Venerdì 28 Gennaio 2022 - Ultimo aggiornamento: 30-01-2022 11:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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